San Polo. La lettera di Quintalino Felici ai cittadini

In Politica, Roma Est da Riceviamo e Pubblichiamo

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Cari concittadini, come ben sapete, il sindaco nei giorni precedenti mi ha revocato la nomina ad assessore esterno. In questo contesto non mi interessa commentare le ragioni di tale scelta ma, mi sta a cuore cercare di raccontare la mia “prima ed unica” esperienza nel rivestire una carica comunale per poco più di due anni, non prima di aver “messo qualche puntino sugli i” in risposta a talune inesattezze apparse sul manifesto del Sindaco “Dedicato a chi…”, senza affiggerne un altro, molto probabilmente destinato ad essere subito “coperto”, come già è avvenuto per il primo.
Quando il Sindaco, tramite l’attuale assessore ai servizi sociali, più e più volte, mi ha cercato per sostenere la coalizione “Io Vivo San Polo”, già era al corrente di quello che avevo fatto per i cittadini, ma conosceva anche la grave situazione della mia famiglia che poteva costringermi, durante il mandato, a qualche assenza (7 e non 17) delle riunioni di Giunta, ma che comunque non avrebbe, come non ha, mai inciso sulla mia concreta attività di governo, ovviamente inerente alla materia che mi era stata affidata.
-Il primo Cittadino ha cominciato da ragazzo a militare in un movimento studentesco, poi nel PLI e infine in Forza Italia, creandosi una cospicua rete di elettori (che mi rifiuto di chiamare “clienti” come Egli fa nel suo manifesto), grazie ai quali sono quasi vent’anni che gironzola per le stanze comunali da consigliere, assessore e sindaco (vedi curriculum ufficiale); se questo è “Il nuovo modo di governare evoluto e moderno…” preferisco percorrere un’altra strada non illudendo alcuno perché nulla ho da offrire se non correttezza amministrativa e coerenza politica a quell’ideale repubblicano che ho sempre nel cuore.
-Il Sindaco ritiene che questa è presunzione? Si è vero presumo di poter servire i miei concittadini al di sopra di qualsiasi interesse di parte.
-Il Sindaco ritiene che questa è parzialità ? Si è vero sono sempre partigiano della corretta amministrazione del nostro comune.
-Il Sindaco ritiene che questa è improduttività ? Si è vero sono poco propenso a produrre “firme di presenza” e preferisco dedicarmi fattivamente alla ricerca del bene comune.
-Al primo Cittadino io non ho rivolto mai alcun attacco personale ma lui non lo nota preoccupandosi solo di dare giustificazioni, non richieste, sull’inesistenza di “logiche spartitorie”: per spartire che cosa poi non lo spiega.
Una bella esperienza: due anni intensi, entusiasmanti dove ho dedicato molto del mio tempo al ruolo che mi era stato affidato cercando di intervenire in molti aspetti delicati dell’Amministrazione, procurandomi spesso critiche e ostilità. Cambiare, o tentare di farlo, atteggiamenti erronei consolidati nel tempo non è facile.
Che la situazione fosse difficile mi era chiaro sin dall’inizio: qualcun nell’ombra, organizzava intrighi e, lasciando credere che quanto avvenisse non fosse opera sua, “farmi fuori” per accrescere il proprio ruolo, evitare la staffetta e mantenere ben saldo il Vice.
Che cosa davvero ho vissuto in questi due anni e chi ha condotto il momento politico sarà valutato dai cittadini che sicuramente sapranno capire col tempo quali sono state le ragioni per cui la mia presenza era diventata “scomoda”.
Certo, resta il rammarico per questa scelta del Sindaco e, mi spiace per tutti quelli che avevano riposto la loro fiducia sulla mia persona che non potranno più essere rappresentati in questa amministrazione ma, queste sono le leggi in vigore che, anche, hanno consentito a un giovane, cui auguro buona fortuna, di essere nominato assessore.
Infine, nel ringraziare tutte le persone che in questi due anni mi sono state vicine, voglio ricordare che alle prossime elezioni comunali saranno proprio gli elettori-cittadini a giudicare con il loro voto se i miei sono stati due anni produttivi o improduttivi per il comune di San Polo dei Cavalieri.

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