Giudici: “Su via Ramazzini qualcosa si muove, ma non basta ancora”

In Cronaca & Attualità, Politica da Redazione

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“Dopo l’intervento di ieri sera, che ha visto la Polizia Locale impegnata per rimuovere l’aereo ultraleggero in sosta vietata su via Ramazzini, gli uomini del XII gruppo sono tornati nel primo pomeriggio per rimuovere una delle otto roulotte presenti sullo spartitraffico centrale. Solo una, però, essendo era priva di assicurazione e targa. Non mi risulta sia stata contestata la violazione della normativa penale edilizia”. Lo dichiara in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissone trasparenza del Municipio XII di Roma.

“Assieme al consigliere regionale Fabrizio Santori – prosegue Giudici – e a migliaia di cittadini, sono anni che chiedo lo sgombero di quei mezzi. Anche lunedì scorso abbiamo presentato due esposti alla procura della Repubblica per cercare di smuovere le acque e domani incontreremo la Polizia Locale in commissione trasparenza al Municipio XII in una seduta convocata proprio su questo argomento. Questo intervento è una vittoria di tutti i cittadini del territorio che chiedono legalità e decoro in una zona martoriata dalla presenza di dormitori abusivi. Basti guardare le pagine di Facebook dedicate al quartiere Monteverde per comprendere la misura del malumore di persone pronte ad organizzarsi e manifestare contro questo scempio”.

“Resto comunque fortemente perplesso di fronte all’operato di un’amministrazione che anziché reprimere otto reati commessi alla luce del sole, sceglie di contestare una semplice violazione del codice della strada, seppure applicando la misura del sequestro, mentre la presenza di quelle roulotte configura un abuso edilizio grave in violazione del D.P.R. 380/2006, che deve essere perseguito di fronte alla magistratura e che prevede una sanzione dell’arresto fino a due anni, l’ammenda da 5164 a 51645 euro e la confisca della roulotte adibita a dimora, anche se montata su gomme. Il sindaco Marino e l’assessore Cutini smettano di avallare questa forma di illegalità ed emarginazione che ha già generato vittime, come il giovane Carlo Macro o la clochard morta carbonizzata nel gennaio 2012” conclude Giudici.

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