“Fondi a pioggia per l’acquisto di un centinaio di nuove ambulanze. Non possiamo che gioire ma vorremmo maggiore chiarezza sul pingue parco macchine del 118. Lanciammo l’allarme sui Suv e le nostre parole furono profetiche, tanto che le inchieste sono andate avanti con risultati inaspettati. Adesso vorremmo conoscere l’utilizzo delle auto mediche, che da anni precedono le ambulanze in casi meno gravi e, pur non mettendo in dubbio la loro utilità, vorremmo trasparenza sulla utilità di tali mezzi e sul rapporto costi/benefici”. Lo dichiara il presidente Michel Emi Maritato che insiste: “Vorremmo sapere, ad esempio, cosa ci faceva ieri mattina, 20 maggio intorno alle 11, la Ford adibita ad auto medica dell’Ares 118, targata ER 846 GW in via in Aquiro, dietro Montecitorio, altezza civico 109. Chiusa e priva di personale di servizio, l’auto era forse di supporto alla manifestazione degli insegnanti sotto il palazzo della Camera. Perché non c’era ombra di operatori sanitari nel raggio di alcuni metri? E come mai la vettura non aveva esposto il contrassegno dell’assicurazione? Alcuni giorni prima, in zona San Basilio abbiamo notato una di queste vetture davanti a un’ambulanza, evidentemente chiamata prima di quella, ma inutilizzabile per la patologia da trattare. Se si pensa che le auto mediche furono istituite per un presunto risparmio – evitare di muovere l’ambulanza in alcuni casi – tale scenetta risulta paradossale e chiediamo alla direzione di illustrare i risparmi realizzati con tale metodica”, conclude il presidente.
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