Il FAI: “Al fianco del ministro Clini e di comitati e associazioni per salvare Corcolle e Villa Adriana dai rifiuti”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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“Se la costruzione della discarica a Corcolle dovesse andare a buon fine, sarebbe la sconfitta di quell’Italia che crede nella tutela e nella valorizzazione culturale e ambientale come primario obiettivo dell’azione pubblica di un paese civile”. E’ accorato l’appello che il FAI, Fondo Ambiente Italiano, attraverso il presidente Ilaria Borletti Buitoni, scrive al ministro dell’Ambiente Corrado Clini, al quale si chiede di non cedere e di allontanare definitivamente i rifiuti di Roma da Corcolle e quindi da Villa Adriana. Eventualità che è stata esclusa già da Clini e dal Mibac: non bastano due pareri di questo livello al prefetto di Roma, che puntualmente ripropone la soluzione Corcolle come panacea dei mali della Regione Lazio per quello che riguarda l’immondizia. Il FAI si dice al fianco di Clini, “insieme a quei coraggiosi comitati locali e a tutte le associazioni ambientaliste, protagonisti di una vicenda che è emblema di una politica non volta a tutelare l’interesse dei cittadini ma piuttosto a rispondere a pressioni discutibili e poco trasparenti”. Una lettera che la Borletti Buitoni ha inviato anche ai ministri Ornaghi e Cancellieri, per “denunciare l’azione del prefetto Pecoraro, da sempre favorevole alla scelta di Corcolle senza nessuna attenzione per i gravi problemi che questa decisione comporterebbe”. Una decisione che non può né deve essere presa. L’appello del FAI a Clini invita il ministro a resistere, aprendo scenari anche più ampi. Non cedere a certe pressioni vorrebbe dire “essere portavoce di un cambiamento in una materia per decenni trascurata, un nuovo corso che non solo riguardi il complesso ambito dello smaltimento dei rifiuti ma quello del patrimonio artistico e naturalistico, eccezionale ma avvilita risorsa del nostro Paese”. Anche questo eccezionale, talvolta. Molto più spesso avvilito da decisioni che definire improbabili è eufemismo.

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