Stella: la manovra aggravera’ la situazione del nostro sistema scolastico

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"Dobbiamo purtroppo segnalare l’ennesima stortura di questa manovra approvata troppo in fretta, scritta male e in palese contraddizione con quanto già stabilito dalle disposizioni vigenti. La situazione del nostro sistema scolastico è decisamente preoccupante". La denuncia parte da Paola Rita Stella, assessore alle Politiche scolastiche della Provincia di Roma che in questi giorni ha partecipato insieme ai colleghi delle altre Province e alle organizzazioni sindacali ai lavori del tavolo convocato in Regione per un confronto sulla situazione scolastica.

"Quello che è emerso dall’incontro – afferma l’assessore Stella – è un quadro devastante fatto di tagli, classi-pollaio e pendolarismo degli studenti sul territorio. A tutto quanto detto si aggiunge quello che stabilisce la manovra di venerdì scorso che, per quanto riguarda il dimensionamento scolastico e l’affidamento degli uffici di dirigenza è contraddittoria e impossibile da applicare. Non potranno essere nominati ad esempio, dirigenti a tempo indeterminato negli istituti sottodimensionati e nella manovra vengono considerati tali gli istituti della scuola dell’obbligo al di sotto dei mille alunni".

"Molte scuole – aggiunge Stella –  si vedranno costrette ad avere un “preside itinerante”, ossia un dirigente scolastico che avrà la reggenza di diversi istituti contemporaneamente articolati in una miriade di plessi. Dopo i tagli disastrosi al personale docente, al personale Ata, questo mi sembra l’ennesimo brutale colpo inferto alla scuola pubblica".

"Come se non bastasse – denuncia ancora Stella – è stata alzata la soglia del numero delle classi per avere i collaboratori del preside con esonero o semi-esonero: a settembre quindi si aprirà un anno disastroso caratterizzato da tante dirigenze scolastiche affidate in reggenza e da tanti collaboratori che non potranno neanche essere esonerati dall’insegnamento. Tutto questo ricadrà necessariamente sul funzionamento di tutto il sistema, complicando la vita a dirigenti, docenti ma soprattutto a famiglie e studenti".

"Nella nostra regione – conclude Stella – la scuola ha già pagato un tributo molto alto e non era il caso di aggravare la situazione aggiungendo “presidi itineranti”. Credo ci siano tutti i presupposti per dire che siamo di fronte ad un vero e proprio attacco alla scuola pubblica".

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