Albuccione. “Non abbasseremo la testa, e non vogliamo essere abbandonati”

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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Hanno resistito poco più di un giorno. I sei faretti sistemati nella piccola area adiacente al Fontanone, una zona di Albuccione, sono stati prima rotti nella sera di domenica 20 dicembre – sabato 19 c’era stata l’inaugurazione da parte dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Guidonia – e poi direttamente portati via. Le torcette erano state donate da alcune famiglie della zona del Fontanone, i cui residenti erano accorsi tutti per salutare la riqualificazione di quella piccola area strappata al degrado, ora giardino con già parecchie ferite. “Speravamo che non succedesse – raccontano i residenti della borgata che prende il nome dal Fontanone – ma stavolta non abbiamo intenzione di abbassare la testa”. Sono uomini, donne, giovani e meno giovani. E sono stanchi. Stanchi di dover subire un nuovo sfregio alla loro voglia di normalità, alla loro voglia di combattere il degrado di un quartiere che paga la sua fama spesso niente affatto positiva. “Non possiamo più accettare queste cose. I faretti li ricompriamo e li rimettiamo”. Intorno a noi macchine che sfrecciano lungo via dell’Albuccione, dove i dossi sembrano essere un miraggio. In lontananza le tracce dei numerosi insediamenti di nomadi che da mesi stazionano nel quartiere. Davanti a noi gli occhi di persone perbene, di padri e madri che hanno rialzato la testa dopo anni in cui la zona è stata bersagliata da numerose problematiche, spesso valicando il confine tra legalità ed illegalità. “Non ci si filano – racconta una ragazza – ma ci siamo anche noi. Qui ci siamo nati, e ci vivremo forse per sempre: non vogliamo più essere associati ai valori di degrado e di noncuranza che viaggiano spesso insieme al nome di Albuccione”. Non solo rabbia, non solo volontà di non chinare il capo. Semplicemente la consapevolezza di poter finalmente pretendere ciò che loro spetta. Passa un pullman del trasporto pubblico. “Qui una volta c’era un capolinea, e l’autobus si fermava ad aspettare. Arrivano e se ne vanno, dopo che un anno fa un autista è stato picchiato”. A fronte delle tante e note problematiche, nell’ultimo anno e mezzo molti sono stati gli interventi dell’Assessorato all’Ambiente mirati a dare e regalare un’idea di appartenenza a una zona che per anni non ne ha avuta. Una zona ora sveglia e forte, unita intorno al suo Fontanone. Gente che non ha più voglia di abbassare la testa.

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