Guidonia. Il cuore di Rosy smette di battere: muore la ragazza investita su via Roma il 14 dicembre

In In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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E’ il Cielo che piange, oggi, e tanto. E piange con lui una città intera, perchè morire a 19 anni dovrebbe essere proibito. Piange per la famiglia, piange perchè è impossibile farsene una ragione. Ha smesso di battere nella mattina di martedì 16 dicembre il cuore di Rosy , la ragazza investita insieme al papà Mauro domenica 14. Colpita mentre passeggiava con il padre da una scheggia impazzita in preda a una manovra ardita e senza senso, presa dal Destino con la forma di una Smart che fa qualcosa che non deve. E la spazza via, come una foglia presa da un colpo di vento troppo forte. E’ complicato anche trovare le parole per raccontare come si può morire a 19 anni oggi: si muore a passeggio con il papà, famiglie vengono distrutte con un battito di ciglia, e il tutto accade in mezzo a un centro abitato, in un orario pieno di gente, a pochi giorni da Natale. Potremmo anche stare qui a raccontare dei posti di blocco che non ci sono, dei dossi e delle rotatorie, o di quello che accade su via Roma di notte, che vediamo tutte le notti, da sempre. Potremmo, certo, e riempiremmo questa pagina di frasi fatte, di parole forti e oggi vuote più che mai. Oggi piange il Cielo, e piange Guidonia, per una ragazza di 19 anni, con i sogni spezzati e la vita insieme a loro da una Smart che non si è fermata. Un pensiero alla famiglia, a quel papà che è ancora in gravi condizioni all’ospedale e a quella mamma che ha visto uscire Rosy un pomeriggio, e l’ha ritrovata devastata sull’asfalto e perduta in un letto d’ospedale. Resta un ultimo regalo che ha fatto la ragazza per la sua città, quello di unire persone che neanche si conoscono probabilmente in una comunità, mai come questi giorni reale. Capita spesso durante le tragedie, dovremmo ricordarcelo sempre. Dovremmo farlo per una ragazza di 19 anni che attraversava la strada insieme al padre per tornare a casa, forse, o per proseguire per quella passeggiata che era sempre una scena tenera e dolce da vedere. Un piccolo rito, un qualcosa che si vedeva molto spesso, una scena che riconciliava con il valore della famiglia, un qualcosa al quale aggrapparsi per comprendere che forse davvero il ricordo e la memoria non si spengono mai insieme al battito del cuore in un grigio letto d’ospedale. Dovremmo farlo per una ragazza di 19 anni che a casa sua non c’è mai ritornata. Un bacio al Cielo per lei.

http://www.romaest.org/news/12/2014/guidonia-padre-e-figlia-investiti-da-una-automobile-su-via-roma/

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