Villa Adriana tra riqualificazione e rischio discarica: le parole di Sabatino Leonetti

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Sperando che non sia mera campagna elettorale, fatta per accaparrarsi consensi in vista di elezioni più o meno lontane, il tema della discarica a Corcolle/San Vittorino/Villa Adriana è ormai sulla bocca di tutti. Si parla quasi più di una discarica ancora da aprire che di quella dell’Inviolata, che da più di 20 anni ferisce il territorio: tuttavia, è legittimo parlarne e sperare di poter cambiare le cose. Se lo augurano tutti i cittadini, e, a quanto pare, se ne stanno rendendo conto anche i politici. “Il Commissario Regionale per l’Emergenza Rifiuti nel Lazio ha stabilito l’ipotesi di situare, al ridosso del famoso sito archeologico, in località Corcolle, un sito per il conferimento dei rifiuti romani provenienti dalla discarica di Malagrotta. Questo è un fatto inaccettabile – dichiara Sabatino Leonetti  – che deturperebbe un patrimonio di valore inestimabile e che ha già sollevato polemiche a livello internazionale”. Netta quindi anche la presa di posizione del vicepresidente del consiglio provinciale, che nella sua attività ha presentato una mozione con la quale si impegna il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ad intervenire presso il Ministero dei Beni Culturali ed il Ministero del Turismo per il completo recupero, la messa in sicurezza, la riqualificazione ed il rilancio turistico di Villa Adriana. Atto necessario per la presenza di numerose aree chiuse al pubblico per l’eventualità di crolli, situazione aggravata dalla discesa del numero dei visitatori, “dai 323.231 del 2000 ai 229.885 del 2010 – continua il Vice Presidente Leonetti – e pertanto risulta di fondamentale importanza un intervento di riqualificazione urgente da parte delle istituzioni competenti”.Ad oggi sono stati stanziati dal Ministero dei Beni Culturali solo 370.000 euro destinati alla messa in sicurezza del sito monumentale, a fronte di 2,5 milioni di euro richiesti dalla Soprintendenza”. Un po’ pochi, per un sito che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Certo è che se qualcuno decide di piazzarci una discarica a fianco, il patrimonio non c’è più. Anzi, c’è: ma è solo per chi la discarica la gestirà. E non parliamo certo di Storia, Arte e Cultura.

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