Palombara. Scempio ambientale a Colle Fagiano: uno scenario degno – e peggio – di un film dell’orrore

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano, Roma Est, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

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Una casa diroccata, grande, avvolgente, buia e deprimente. Finestre senza vetri, odori nauseabondi, erba alta e silenzio. Non siamo su un set di un film dell’orrore. Anche se potrebbe sembrare dalle foto. E non possiamo negare che tutta la vicenda abbia un qualcosa di inquietante. Andiamo con ordine. La segnalazione arriva da Adriano Curci, membro degli Attivisti IDV di Palombara Sabina. Zona di Colle Fagiano. Quello che abbiamo visto va oltre ogni immaginazione. Una fabbrica abbandonata da circa 40 anni, sigilli prima messi – sempre molti anni fa – e poi tolti, e ora, di fatto, una zona che va ad impattare fortemente a livello ambientale questa piccola frazione di Palombara, che da anni convive con questa bomba. Non è un termine a caso, e non è una esagerazione: la quantità di eternit presente nella costruzione  – un tempo azienda per animali da macello, sono ancora visibili le attrezzature per tale tipologia di attività – è davvero imponente, così come quella che col passare degli anni è caduta a terra, con buona pace dell’ambiente. Non solo: pozzi aperti, buche, erba alta, topi, e un rischio enorme per la sicurezza, visto che la costruzione è completamente aperta. Tutti possono entrare, tutti possono uscire: non dobbiamo essere noi ad evidenziare il pericolo che una struttura di questo genere comporta per tutti i residenti (oltre al possibile fascino che una casa del genere provoca per i giochi di un bambino). Tutto questo senza che nessuno negli anni si sia mosso per risolvere questo caso. Anche perché in una zona già arida di servizi – ci raccontano di quanto succede quando piove, la strada di Colle Fagiano diventa un vero e proprio fiume, visto che i canali di scolo ai lati della strada sono otturati e coperti dalla terra, nessuno si è mai posto il problema di sistemarli – non è solo il rudere di cui abbiamo parlato a costituire un problema. Forse sono collegati, ma c’è un qualcosa di molto più urgente e di molto più grave. L’acqua. In alcune case, l’acqua che esce dal lavandino non si può utilizzare. Il motivo è molto semplice: batteri delle feci. A conferma le analisi svolte in un istituto di Firenze, all’avanguardia per questo genere di cose. Il tutto nell’indifferenza completa da parte di chi dovrebbe tutelare salute e sicurezza dei cittadini: assurdo che da 40 anni una costruzione di quella grandezza sia ancora lì, assurdo che sia aperta, assurdo che ci sia eternit ovunque, assurdo che ci siano buche e pozzi per l’acqua a cielo aperto. Assurdo che spesso la priorità sia sanzionare chi fa dei lavori in casa sua piuttosto che occuparsi di una bomba ambientale come quella di Colle Fagiano. Forse qualcuno pensa che tanto, dopo così tanti anni, non cambia nulla.O qualcuno possa dimenticare. O peggio ancora, non guardare. Evidentemente dovrebbe chiedere a chi tutti i giorni apre la finestra, e vede quello scempio. Un film dell’orrore farebbe meno paura.

    

    

    

    

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