Montecelio. La biblioteca comunale si trasferisce nel convento di San Michele

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Riccardo Sgroi Commenti

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La suggestiva cornice del convento del San Michele ha da sempre fatto gola a molte delle attività di interesse culturale che si svolgono nel comune di Guidonia: solo un paio di settimane fa si è conclusa l’ormai nota mostra micologica che da oltre vent’anni si tiene a Montecelio; fino al 2007 i piani superiori della struttura erano stati utilizzati come aule per un rinomato corso di formazione sulla comunicazione istituito dalla regione in collaborazione con l’Istituto Montecelio ( che oggi non esiste più per decisione della regione stessa) o ancora più semplicemente fino a pochi anni  fa alcuni bambini potevano avere il piacere di frequentare l’asilo in una struttura circondata dal verde dell’ampio giardino circostante. Ma la sensazione è sempre stata quella che  di una collocazione temporanea e non duratura nel tempo; una specie di bellissimo feeling…passeggero.

Insomma col cambiare del vento ( e spesso anche delle “bandiere” che sventolavano grazie ad esso) gli utilizzi di questa bellissima struttura si sono moltiplicati e variegati senza mai trovare una vera e propria continuità.

Dall’inizio di ottobre però l’idea dell’assessore alla cultura Di Palma e dell’amministrazione, di trasferire la Biblioteca Comunale di Montecelio dalla caratteristica ma poco fruibile Via della Lucera al convento di San Michele Arcangelo in Via 25 aprile sembra accattivante e forse potrebbe finalmente trattarsi di una valida pretendente alla “manutenzione” di questo affascinante luogo storicamente “sedotto e abbandonato”.

Per ora la piacevole conferma arriva se non altro dai crescenti numeri egli utenti che hanno usufruito del servizio ma è chiaro che gli obiettivi sono decisamente più grandi e importanti: la valorizzazione del posto passa anche dal ritrovato feeling di un servizio come quello bibliotecario, ma l’idea è quella di creare spazi idonei a ricevere ospiti di tutte le età.  Sulla lista degli impegni imminenti c’è infatti la realizzazione di uno spazio interamente dedicato ai bambini con strutture in grado di ricevere e ospitare in maniera accattivante anche i più piccoli, mentre dall’altra parte si sta lavorando alla realizzazione di un museo archeologico con importanti reperti storici. A conti fatti per questo trasferimento sono stati stanziati all’incirca 30.000 euro, ma va sottolineato anche che la spesa pubblica per le attività culturali sfiora a mala pena lo 0.2%  all’interno del bilancio del comune di Guidonia, una cifra decisamente irrisoria se ricordiamo semplicemente che si tratta del terzo comune più popoloso del Lazio.

Si tratta comunque di un risultato che forse neanche speravano quei pochi ragazzi che tempo fa, circondati anche dalla diffidenza e dal pessimismo, hanno iniziato ad autotassarsi per realizzare un servizio che prima non esisteva  sul territorio di Montecelio e a cui probabilmente pochi sanno di dovere un ringraziamento se oggi tra le quattro biblioteche del comune, quella di Montecelio gode sicuramente della cornice più suggestiva.

Il complesso originale risalente al 1675, costituito semplicemente da una piccola chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, è il frutto di una generosa donazione da parte del nobile  Marco Valenti ai Frati Minori Osservanti. Solo col passare degli anni e soprattutto delle crescenti attività religiose, l’esigenza di ingrandire la struttura ha trovato, anche tramite generosi donazioni di alcuni cittadini, la possibilità di realizzare l’attuale Convento e la Chiesa che dominano il monte Albano e il panorama di Montecelio stessa.

Certo è che con le sue spesse mura tipiche dei conventi e soprattutto col suo vasto giardino sembra lo spazio ideale per ritagliarsi un posticino lontano dal traffico urbano di Guidonia o dal viavai della piazza di Montecelio e immergersi totalmente in un’appassionata lettura sia che si tratti di studi, ricerche o di piacevoli ore dedicate a sé stessi. Sommersi come siamo da impegni, suonerie e voci sempre più alte nel disperato intento di farsi dar ragione, la semplice idea di riscoprire un’istituzione come la biblioteca (forse un po’ anacronistica nel frenetico mondo digitale odierno ma senz’altro ancora un po’ romantica) e valorizzarla in una cornice affascinante come quella del San Michele circondata dal verde e dal silenzio, restituisce a tutta la comunità un’importantissima opportunità di riprendere fiato da questa interminabile corsa all’acquisto di tutti i giorni. Una vera e propria boccata d’aria pura per tutte le menti, dai grandi ai piccini, che con la scusa di una semplice passeggiata nel giardino dei Frati potrebbero correre il rischio di imbattersi o semplicemente di inciampare in un mondo quasi nascosto, uno scrigno colmo di una ricchezza profonda e antica: la cultura. Una ricchezza che neanche il PIL può ignorare, né tantomeno potrà mai essere sottoposta al vaglio di qualsiasi tassa o crisi economica.

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