Rust Never Sleeps – Neil Young and Crazy Horse – Reprise (1979)

In Primo Piano, Spettacolo da Pierfrancesco Piseddu Commenti

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Tana per me! Ebbene si, non avevo mai ascoltato questo disco, faccio ammenda. Per fortuna c'è un certo percorso che la musica segue, il modo in cui si fa ascoltare, in cui si fa conoscere, insomma, in cui ti cade addosso. No, non c'è nulla di casuale è solo "saper accogliere". Disco del 1979, periodo in cui il grande Neil Young si fa seguire dai Crazy Horse nei suoi tour memorabili. "Rust Never Sleep" è l'album che forse incarna di più il significato di rinascita nella carriera di questo impressionante artista canadese che con i Buffalo Springfield, con Crosby, Stills e Nash e altre collaborazioni diventa un'icona del folk-rock più rappresentativo della storia. Il disco è un live, ma con una particolarità, tutti i pezzi sono inediti e sono stati registrati nel 1978 durante il tour che porta giustamente lo stesso nome dell'LP. Ad aprire le danze è l'emozionante "My My, Hey Hey (Out of the Blue)", ballata soft con tutti i crismi, avvolgente e pacata. Quasi tutto il primo lato si presenta con queste sonorità meravigliosamente folk, che ci fanno sognare le strade di un'America ideale, ma non solo, anche di un'America ancora legata al pregiudizio, bigotta e ottusa, disegnata ad arte da due brani particolarmente forti "Sedan Delivery" e "Welfare Mothers" che, nel secondo lato dell'album stravolgono le sonorità folk e si abbandonano ad un rock ben congeniato e appassionante. Si parte dal country-folk e si arriva quasi ad un hard-rock-grunge, l'effetto escalation emozionale è garantito.  A chiudere questo interessante lavoro è il brano "Hey Hey, My My (Into The Black)", vi ricorda nulla? E' la versione elettrica del brano di apertura! Bell'espediente, e riuscire a non cadere nella banalità sembra sia stata un'impresa abbastanza facile, sostenuta dalla grande professionalità di Young e dei suoi strumentisti. A rendere il tutto molto rock'n'roll è il fatto che il mitico Kurt Cobain prima di suicidarsi scrisse su un biglietto proprio un verso di "Hey Hey, My My" che recita: "meglio bruciare che consumarsi lentamente", che dire? Ci sono proprio tutti gli elementi che ci fanno sognare. Sono contento di questo incontro con Neil Young e con il suo "Rust Never Sleeps", e per questo devo ringraziare una persona che me lo ha regalato in un pomeriggio piovosissimo e povero di idee. Rendete la vostra vita un incanto, il rock è fatto per durare! Buon ascolto. Voto 8,0

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