Presentato il Piano Rifiuti della Regione Lazio. I rifiuti di Roma a Guidonia? “Un intollerabile affronto”, afferma Rubeis. Ora si aspetta la concertazione “profonda” con i territori

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Presentato ieri il nuovo Piano rifiuti della Regione Lazio. L’ennesimo. Un progetto che si divide in due parti: una che riguarda i rifiuti urbani, l’altra i rifiuti speciali, nell’arco di tempo 2011-2017. Un piano che punta alla riduzione della produzione dei rifiuti – in costante crescita – puntando a un ciclo virtuoso dell’immondizia. Utilizzo residuale delle discariche è uno degli obiettivi principali, soprattutto pensando alle direttive europee: in discarica – chissà se poi sarà così – confluiranno solo i rifiuti trattati. Numeri dell’immondizia che fanno paura: su una produzione attuale di circa 3 milioni e 500 mila tonnellate di rifiuti l'anno, 2,7 milioni di tonnellate finiscono in discarica. Con il nuovo piano la Regione punta a portare in discarica solo 1 milione di tonnellate, circa un terzo di quanto avviene adesso. E’ stato proprio l’assessore regionale alle attività produttive e alle politiche del rifiuti Pietro Di Paolo a definire le discariche antiecologiche, e che per questo motivo devono essere ridotte. A Guidonia i cittadini lo sanno bene che le discariche sono antiecologiche: consolante che ora lo dicano anche alla Regione Lazio. Potevano dirlo anche 30 anni fa, più o meno.

Il piano presenta delle modifiche anche per gli ATO: ce ne sarà uno – coincidente con tutto il territorio regionale, e 5 sub Ato, che corrispondono – salvo alcune distinzioni – ai territori provinciali. Quindi, di fatto, si associa Roma e Provincia in un unico ATO. E qui una certa puzza di cattivi pensieri la sentiamo. Ma siamo sospettosi per natura.

Sarà la Regione a gestire gli impianti di trattamento dei rifiuti urbani, mentre i sub Ato dovranno organizzare i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati e garantire l'autosufficienza degli impianti di selezione Tmb: con maggior precisione, diciamo anche che saranno questi ambiti a gestire il conferimento dei rifiuti in discarica. Altri obiettivi del documento regionale sono l’aumento qualitativo oltre all’incremento quantitativo della differenziata, e l’attivazione di politiche di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti, sempre nell’ottica della riduzione della produzione dell’immondizia.

Altra dichiarazione forte dell’assessore è quella sulla concertazione. ''Oggi – ha detto Di Paolo – la Giunta ha votato questa proposta e da oggi iniziano i 60 giorni di profonda concertazione con i territori. Mi aspetto un periodo di serietà nei giudizi e responsabilità nei comportamenti, in primis della politica''. La concertazione con i territori è quella astratta entità che è sempre mancata quando si è trattato il tema dei rifiuti (si veda in merito anche la lettera del CRA alla Polverini). Anche qui, saremo ben lieti di essere smentiti rispetto ai nostri dubbi, quando e se accadrà. Di Paolo ha anche definito “seria” la situazione dei rifiuti. Veramente? Non ce ne eravamo accorti.

Come è giusto che sia, vista la situazione seria – ipse dixit – il Piano Rifiuti ha avuto attenti ascoltatori a Guidonia. Cittadini e amministrazione comunale.

“Non mi fido di nessuno – dichiara Eligio Rubeis – l’ho detto in consiglio comunale, sui mezzi di informazione, e dopo aver letto le anticipazioni fin troppo generiche sul nuovo Piano dei rifiuti presentato e varato oggi dalla giunta Polverini, mi fido meno di ieri”. Il sindaco sottolinea che Guidonia resta l’unica città di questa parte di provincia ad aver avviato un anno fa un servizio di  raccolta differenziata porta a porta spinta, con un investimento economicamente rilevante di 8 milioni di euro per il solo 2010. “Un piano di complessa attuazione – prosegue – fosse solo per le difficoltà che ancora incontriamo nel farci ascoltare dalle aziende affiliate Conai, delegate al riuso dei materiali strappati alla discarica. Abbiamo imposto ai cittadini una rivoluzione nell’approccio con lo smaltimento del rifiuto domestico, adottato un sistema di controlli e sanzioni con l’unico intento di avviare un processo che acceleri la chiusura del sito di smaltimento presente all’Inviolata. Durante questo ultimo anno – aggiunge Rubeis – con grande rammarico ho constatato che nessuno o quasi dei 47 comuni dell’Ato 2 che sversano nella nostra discarica ha ritenuto di fare altrettanto, né che  Provincia e Regione abbiano incentivato politiche per spingerli a farlo. La discarica ce l’ha Guidonia e Guidonia se la tiene”. E questo forse è l’unico dato certo di questa storia, fatta di equivoci, affari, tanti soldi e tante speranze dei cittadini frantumate da scelte discutibili. E tanta immondizia a pochi passi.

Un quadro, quello attuale, che Rubeis definisce allarmante. “Leggo delle modifiche agli ambiti territoriali. Capisco Gianni Alemanno alle prese con la emergenza Malagrotta, ma mi auguro che i sub ambiti di pertinenza che individuano nella provincia di Roma l’approdo dei rifiuti capitolini, escludano veramente Guidonia come l’assessore Pietro Di Paolo mi ha assicurato di persona e al telefono. Se così è, invito Di Paolo a fare l’elenco delle aree individuate nell’hinterland, in caso contrario, l’ho detto, troverà in me il più tenace avversario di questa scelta”. E ritorna anche qui la puzza di cattivi pensieri. Le assicurazioni della Regione, ultimamente, sono volatili. Speriamo che stavolta siano cementificate (restiamo in tema ambientale, battuta di basso livello). “Questa amministrazione ha già subìto la decisione dalla giunta Marrazzo di portare all’Inviolata un impianto di Tmb da 190mila tonnellate. Una capacità spropositata, confermata dalla Regione targata Polverini perché recepita nel Piano rifiuti, contro la quale il comune è ricorso al Tribunale amministrativo. Credo che Guidonia abbia già dato – conclude il sindaco – portarci  la l’immondizia capitolina sarebbe l’ultimo, intollerabile affronto”. Che poi, di solito, tra amministrazioni dello stesso colore ci si viene incontro. In questo caso, la scelta è palesemente penalizzante: una giunta di centrodestra che “mette i bastoni tra le ruote” – eufemismo – alla giunta di del terzo comune del Lazio. Di centrodestra. Il bello è che accadeva anche col centrosinistra. Riflessioni politiche che qualcuno dovrebbe fare, anche in virtù di prossime campagne elettorale. Cornuti sì, ma pure bastonati è eccessivo. Resta un cattivo odore di sottofondo. Quello che probabilmente aumenterà se effettivamente i rifiuti romani arriveranno da queste parti. Il problema sono tutta una serie di scelte scellerate negli ultimi 30 anni. A Guidonia come in Regione e in Provincia. Arriva il conto di tutti questi sbagli. Divertente pensare come nel precedente Piano Rifiuti si pensava – molto ipoteticamente – alla chiusura dell’Inviolata. Tempi che quasi ricordiamo con nostalgia, quelli delle mille proroghe alla chiusura. Almeno c’era una miserrima percentuale di speranza. Per la speranza, c’è sempre la concertazione con i territori. Visti gli innumerevoli galli che cantano in questa storia, forse concerto è la parola più adatta.

Condividi