Guidonia / La mamma di un bimbo disabile scrive al ministro Fontana: “Voglio un incontro: se vuole cambiare le cose deve iniziare ad ascoltare le famiglie come la mia”

In Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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E’ la lettera di una mamma. La lettera di Sabrina, o, più semplicemente ma ancora con più significato, quella della mamma di Andrea, un bimbo di 10 anni a seguito di una asfissia alla nascita.

Sabrina è una mamma di Guidonia. Una donna forte, che ha deciso di gridare la sua rabbia e la sua stanchezza. E’ un doloroso e potente atto d’accusa nei confronti di chi si occupa di disabilità: per farlo la donna sceglie la forma di una lettera, indirizzata al Ministro Fontana.

“Sono stanca, ma non della patologia di mio figlio, con la sofferenza prima o poi impari a vivere… Sono stanca del marciume che ci circonda, di quanti si arricchiscono sulla nostra sofferenza e a noi restano le briciole, con un servizio scarso o a volte assente”.

Sabrina si rivolge all’intero sistema. “Le cooperative si arricchiscono alle nostre spalle e, cosa resta a noi genitori? Cosa resta ai malati? Quale è il livello di assistenza garantito? E poi a scuola? Ci si ritrova davanti a un muro…”.

La mamma di Andrea ha le idee chiarissime. “Per questo e per altro ancora caro Ministro, di un governo fatto dai cittadini per i cittadini, chiedo formalmente di incontrarla, perché se veramente vuole cambiare le cose, se veramente lo fa per i disabili e per le famiglie, deve iniziare ad ascoltare le famiglie dei disabili. Le scrivo oggi chiedendole un incontro e le scriverò ogni giorno fino a quando ciò non accadrà, fin quando non deciderà di incontrare me, la mia famiglia ed Andrea”.

Un incontro per vedere, con gli occhi di chi vive tutto questo ogni giorno, cosa contiene questo complesso Vaso di Pandora. Ora spetta al ministro rispondere.

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