Alla fine diventa un affare politico. Ed ecco che per l’amministrazione comunale di Guidonia l’approvazione degli emendamenti “salva cave” si ferma alle proposte arrivate dal Movimento 5 Stelle Regionale in sede di assemblea alla Pisana. Emendamenti a 5 stelle necessari, secondo il Comune di Guidonia, “per correggere finalmente la legge sulle cave. Concesso altro tempo alle imprese per mettersi in regola e tutelare il lavoro e massima attenzione sui controlli”.
E’ dunque la proposta dei colleghi di partito quella che il sindaco Michel Barbet utilizza per rivendicare il lavoro svolto relativamente al settore estrattivo.
“La scorsa notte il Consiglio Regionale del Lazio ha modificato la Legge sulle cave discutendo 21 emendamenti presentati dai vari schieramenti politici, di cui una decina del M5S scaturiti da una sinergia tra Amministrazione Comunale e Gruppo consiliare. Con questa nuova norma verranno eseguite una serie di ulteriori verifiche sulle attività di cava e saranno sospesi i provvedimenti sanzionatori che il Comune, nel pieno rispetto della legge, avrebbe dovuto proseguire ad emettere a breve”.
Ecco la rivendicazione dei meriti. “Grazie alla coerenza nell’applicazione delle norme da parte del Comune, il legislatore regionale si è quindi finalmente accorto della necessità di adeguare la legge alla realtà che il territorio di Guidonia Montecelio sta vivendo, che è fatta di impegni mai rispettati e che hanno causato enormi rischi per l’occupazione e per l’ambiente”.
Da oggi dunque dovrebbe cominciare una nuova epoca. “Ci teniamo a ribadire che l’attività dell’Amministrazione Comunale è sempre stata corretta e che l’impegno per la salvaguardia dei posti di lavoro non è mai cessato. Adesso, con i nuovi strumenti messi a disposizione dalla legge si avvierà una stagione di regole e controlli che ci auguriamo spingano finalmente le aziende ad assicurare un futuro concreto al distretto e alla filiera del travertino e a rispettare le regole per non mettere ulteriormente in pericolo i lavoratori e l’ambiente”. Tra qualche giorno, più o meno due settimane, il TAR si pronuncerà sui ricorsi delle due aziende che hanno visto revocate le concessioni, e che si presenteranno davanti al TAR forti dello spiraglio aperto da quanto accaduto in Regione.
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