L’ANAC sospende Zingaretti: 3 mesi senza effettuare nomine amministrative

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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La notizia arriva da Repubblica, ed è destinata a fare rumore. L’Anac piomba sulla testa della Regione Lazio: è infatti Nicola Zingaretti il destinatario di una nuova misura dell’Autorità di Raffaele Cantone, che, applicando la legge Severino, ha deciso che il governatore della Regione Lazio non potrà fare nomine amministrative per 3 mesi. Motivazioni? La nomina di Giovanni Agresti a commissario straordinario dell’Ipab Ss. Annunziata di Gaeta, fatta, scrive Repubblica, “da Zingaretti senza verificare eventuali incompatibilità”. Incompatibilità da controllare, perchè tutto tranne che eventuali. Agresti è anche amministratore di una società, la Gest-Var, che gestisce due cliniche private: lui non lo omette nel cv, ma si dimentica di evidenziare che tutte e due le cliniche sono in  rapporto con la Regione Lazio. La misura dell’ANAC sarà operativa solo quando la decisione sarà sottoscritta dalla responsabile dell’Anticorruzione del Lazio Giuditta Del Borrello. Una storia che Repubblica ricostruisce passo dopo passo: il 17 febbraio Agresti viene nominato commissario straordinario, il 24 il direttore dell’Ipab Giovanni Caprio, “pure nella veste di responsabile anticorruzione” rivela che Agresti è incompatibile. “Scattano le verifiche – scrive ancora Repubblica – che portano tre mesi dopo a certificare l’anomalia. L’11 giugno Agresti si dimette e il 3 luglio si dimette pure il suo accusatore Caprio, di cui l’Anac segnala ‘stranezze nella gestione dell’Ipab’ perchè ‘beni e servizi sono stati attribuiti alla fondazione Alzaia il cui direttore è sempre Caprio’ con un ‘sospetto conflitto d’interesse'”. Zingaretti ha già chiesto di essere sentito e di poter esercitare il suo diritto alla difesa. Cantone riscontra “non poche criticità della legge Severino già segnalate al Parlamento,’a partire dalla sanzione fissa e quindi non graduabile che riguarda gli incarichi’. Zingaretti insomma in base alla legge vigente non può che essere sospeso per via di una norma disavveduta”. A stretto giro di posta è arrivata anche la risposta di Zingaretti. “L’iter amministrativo non è concluso. Anac non ha bloccato nessuno ma ha rimesso al responsabile regionale anticorruzione la valutazione sull’esistenza di eventuali responsabilità di chi ha adottato il provvedimento dopo aver fatto verifiche e contraddittorio”. Se la sospensione dovesse essere confermata, sarebbe un duro colpo per il PD. Giova ricordare che solo pochi mesi fa l’ANAC sospese il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis per l’incoferibilità degli incarichi al dirigente Umberto Ferrucci, fatto che provocò reazioni forti. “Il Sindaco del Comune di Guidonia  – leggiamo testuale dalla nota dell’Autorità di giugno -che ha conferito l’incarico dirigenziale all’ing. Ferrucci, dichiarato nullo, (…)  non può conferire incarichi di propria competenza per tre mesi”. Più o meno gli stessi motivi del governatore del Lazio. Nell’attesa di maggiore luce sulla vicenda, e nell’attesa dell’eventuale operatività della misura, chissà se Zingaretti farà un salto alla Festa dell’Unità del PD provinciale che oggi prende il via a Guidonia. Chissà quali saranno le reazioni all’intervento dell’ANAC su Zingaretti da parte dei consiglieri PD, da quelli regionali a quelli locali, dei quali una buona parte questa settimana sarà a Guidonia. Una storia fatta di chissà, qualcuno retorico, qualcuno meno. Ah, ci sarà pure Civita nei prossimi giorni, per parlare del ciclo dei rifiuti. Chissà…

 

 

 

 

 

 

 

 

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