Guidonia. Rubeis: “Soldi pubblici ai soliti noti come chiede il Pd? Meglio al Cotral perchè migliori i servizi”

In In Evidenza, Politica da Riceviamo e Pubblichiamo

Condividi

comune-citta-di-guidonia<Cinquecentomila euro dal bilancio comunale per i soliti imprenditori? No, meglio darli al Cotral, almeno è di tutti>. Il Sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, risponde così alla richiesta di emendamento al documento di programmazione della spesa annuale dell’Ente, avanzata dal consigliere comunale del Pd, nonché Presidente del Cotral, Domenico De Vincenzi. Essa prevede di destinare la rispettabile somma ad un gruppo di imprenditori che dovrebbe utilizzarla per costruire 64 capannoni industriali. <Sono certo che De Vincenzi – aggiunge Rubeis – sarà con me nell’appoggiare una operazione che darebbe maggiore e migliore mobilità nei collegamenti da e per Roma Capitale a tutti i cittadini di Guidonia Montecelio. Se solo fosse possibile dare i contributi alle aziende o agli imprenditori, ma ahimè la normativa comunitaria ce lo impedisce, personalmente li darei volentieri al Cotral, così miglioreremmo i trasporti dei pendolari. Lo dico a De Vincenzi che oggettivamente mi pare più preoccupato degli imprenditori che dei cittadini comuni. Nella fattispecie di quegli stessi imprenditori che si riconoscono nel Pip 2 (Piano di insediamento produttivo 2 di Tavernelle) con a capo Antonio De Angelis, il fratello del consigliere comunale del Pd Alessandro, sodale del citato De Vincenzi proprio nel Partito democratico cittadino. <Questi cinquecentomila euro – sottolinea Rubeis – dovrebbero inoltre rimediare ad un errore della passata amministrazione di centro sinistra targata Lippiello-De VIncenzi? Perché De Vincenzi quei soldi non li tira fuori lui o non li fa tirare fuori a quella Giunta, all’ex sindaco oggi capogruppo in quota Monti in consiglio comunale? Perché quei soldi li chiedono a tutti i cittadini attraverso il bilancio comunale? All’epoca, infatti, l’amministrazione Lippiello assegnò i lotti industriali di Tavernelle sottostimandone il prezzo di acquisto. Gli imprenditori in sostanza comprarono le aree pensando di pagare uno (una speculazione?), oggi all’indomani della correzione operata dalla Corte di Appello Civile (e non dal Tar come erroneamente riportato dal De Vincenzo in una nota stampa) gli imprenditori hanno scoperto che per il loro (incauto?) acquisto devono invece sborsare almeno il doppio. Non mi pare ipotizzabile – conclude Rubeis – che la differenza la debbano pagare i cittadini come chiede il De Vincenzi. Milioni di euro a beneficio di pochi, sempre gli stessi, e a scapito dei più>.

Condividi