Come sempre in questi casi, ognuno dice la sua. Ognuno ha una sua versione, ovviamente contraria a quella dell’altro. Nell’attesa di capire come finirà, l’associazione Insieme – Cieli Azzurri e Centro Maria Gargani – da tempo punto di riferimento per la disabilità come centro diurno rischia di dover abbassare le serrande e di chiudere, facendo crollare un pezzo di vita dei molti ragazzi disabili che la frequentano. L’associazione scenderà in piazza nella mattina di lunedì, davanti al palazzo comunale, per sottolineare “il mancato rispetto della convenzione del 2010 da parte del comune e del non rinnovo della stessa per il 2011. Gli accordi parlano – spiegano dall’associazione Insieme – di 150 mila euro annui così divisi 50mila Regione, 50 mila Provincia. 50mila Comune.
Dal canto suo, il comune parla di accordi osservati con il centro diurno. Pagamenti perfettamente in regola, sottolinea Ernelio Cipriani, e i soldi richiesti “rappresentano una parte del contributo di competenza della Provincia di Roma. Per questo la protesta dovrebbe riguardare Palazzo Valentini e non Palazzo Guidoni. Il comune di Guidonia Montecelio è molto vicino alle esigenze dei disabili, come ha dimostrato con una serie di iniziative durante il governo della città del sindaco Eligio Rubeis, ma non per questo è tenuto ad anticipare pagamenti che spettano alla Provincia di Roma, mentre in alcuni casi ha anticipato quelli di relativa competenza per permettere la sopravvivenza di realtà così importanti per il territorio”. Ed ecco qua quanto dicevamo sopra. Qualcuno dice A, e la controparte B. Nel mezzo realtà sociali che rischiano di sparire. “Il problema sorge perché alcuni esponenti politici provinciali fanno evidentemente fatica a rispettare le promesse fatte. Per quanto riguarda il rinnovo – chiude Cipriani – della convenzione e relativo finanziamento per l’anno 2011 la delibera di Giunta era già pronta da molti giorni, a dimostrazione del preciso modo di agire dell’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio”. Il quadro è questo. La sensazione è quella solita: a rimetterci saranno i ragazzi, e basta. Eviteremmo, in caso dovesse andar male, il teatrino dello scarico di responsabilità. Promesse vane, rivendicazioni di meriti, che quando si parla di disabili vanno molto di moda e portano molti voti. Nel sociale stonano parecchio. Ed è per questo che auspichiamo una soluzione. Se Cipriani dice che la delibera di giunta relativa al fatto è pronta da giorni, la tiri fuori e ne discuta con le associazioni, le quali, pensiamo, più che soldi, pensiamo, vorrebbero garanzie e speranze di futuro, anche perché i soldi finiscono, i progetti restano. Non c’è molto altro da fare. E non c’è molto tempo per farlo. Anche perché la vita delle associazioni che compongono Insieme va avanti, grazie ai volontari. Ma fino a quando? Usiamo l'immagine dell'iniziativa dello scorso anno, quando, lo abbiamo detto sopra, occorrevano 15 mila euro. E furono trovati. Speriamo sia di buon augurio, per una causa che deve essere risolta da tutti, Insieme (non a caso).
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