Villanova / Quattro ragazzi tappano le buche del quartiere: la storia di Luca, Leonardo, Alessio e Cristian

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Per una buca su via Garibaldi a Villanova sono arrivate alla Polizia Municipale 27 denunce in 40 giorni. Si sono armati di asfalto a freddo, attrezzi e tanta buona volontà, e hanno agito.

“Abbiamo scelto di non lamentarci e di passare ai fatti: è il nostro modo di dare il benvenuto alla nuova amministrazione, un tentativo per far riavvicinare le persone al Comune, che è fatto a suo volta di persone”.

Loro sono Luca Di Nicola, Leonardo Ciaraglia, Alessio Figlioli e Cristian Curci. I primi due di 25 anni, il terzo di 21, l’ultimo di 18. Hanno riempito e sistemato una ventina di buche a Villanova, quelle sulla Garibaldi e su via Mazzini, in via Saffi e sulla Maremmana, per chiudere all’incrocio con la Tiburtina. Piuttosto che scrivere su Facebook delle buche, hanno sfidato il caldo e hanno detto “Facciamolo”.

“Lo vogliamo specificare: non intendiamo prestarci alla polemica politica. Abbiamo fatto tutto – racconta Luca Di Nicola – con spirito di fattiva collaborazione .L’iniziativa è a titolo prettamente gratuito  e volontario”.

Nessun soldo richiesto, solo asfalto, che hanno comprato loro e che hanno ricevuto in donazione da privati, amici e imprese. “Solo per una delle buche sulle quali siamo intervenuti ne sono stati necessari 175 chili”.

È la risposta di quattro ragazzi alle accuse di disimpegno e superficialità che spesso ricevono i giovani. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo rapporto tra i cittadini e l’amministrazione, dopo le delusioni terribili di questi mesi.

“Al momento siamo riusciti ad intervenire chiudendo,a nostro,avviso più pericolose essendo situate su strade principali è molto c’è ancora da fare. Non vorremmo che ciò possa danneggiare in alcun modo l’immagine dell’amministrazione, della quale abbiamo estrema fiducia e riponiamo speranze future per una Guidonia migliore: sappiamo che c’è una prassi per queste cose, ma abbiamo lo stesso voluto agire e ci prendiamo tutte le responsabilità di averlo fatto”.

Prevenire e meglio che curare. E una buca chiusa oggi è una ruota squarciata in meno, un motorino rotto in meno, niente denti da rifare e chissà, anche qualche vita messa al sicuro. Non sarà prassi, ma sono storie che danno speranza per un futuro migliore per la città.

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