Tivoli / Aggressione e violenza su una donna: confermata la misura cautelare in carcere

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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È stata confermata la misura della detenzione in carcere per A.C.B, cittadino romeno di 35 anni accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate nei confronti di una 30enne romana.

I fatti sono avvenuti nella scorso maggio quando l’uomo in una strada sterrata nei pressi del cimitero comunale di Tivoli aveva picchiato selvaggiamente una donna che aveva incontrato qualche ora prima in un bar. L’indagato durante l’interrogatorio di garanzia – difeso d’ufficio dall’avvocato Alberto Cuccuru – ha risposto alle domande del Gip fornendo la sua versione dei fatti: un quadro indiziario complesso e costruito, oltre che la mancanza di dimora del 35enne, hanno reso impossibile l’ottenimento di una misura meno gravosa.

L’uomo è stato arrestato dalla Polizia di Tivoli in collaborazione con la squadra mobile di Roma. In merito ai fatti di maggio la vittima ha raccontato di essere stata avvicinata da un uomo, che presentandosi come un inglese domiciliato a Castel Madama, con molto garbo e modi particolarmente gentili, la invitava a cena.

La scusa è stata quella di riaccompagnarla a casa: l’uomo l’ha invece condotta nei pressi della stradina. Qui l’ha spinta a terra, l’ha picchiata tanto da causarle la frattura del setto nasale, di uno zigomo, oltre a numerose ecchimosi e l’ha seviziata e violentata.

Durante lo stupro la ragazza ha sentito parlare il suo aguzzino in rumeno. La donna è stata soccorsa da un passante sulla strada principale, dove era corsa al termine delle violenze subite.

Le indagini per identificare lo stupratore sono state complesse e molto articolate: gli investigatori sono riusciti dapprima ad individuare e identificare l’ex convivente, la quale ha raccontato dei numerosi soprusi subiti e del terrore che le aveva impedito, fino a quel momento, di denunciarlo, anche perché l’uomo aveva più volte minacciato di morte sia lei, che tutte le persone che le erano vicine.

Quest’ultima, raccontava poi agli inquirenti di subire ancora atti persecutori da A.C.B. e mostrava agli stessi alcuni messaggi e delle fotografie inviate dallo straniero. E proprio da queste immagini i poliziotti hanno capito che l’indagato, per ingelosire l’ex compagna, le aveva inviato numerosi messaggi pornografici e fotografie, che lo ritraevano con la vittima dello stupro, proprio poco prima che questo venisse commesso.

Grazie alle indagini espletate, lo stupratore veniva identificato quando ormai era già scappato in Romania. Grazie alla sinergica collaborazione tra la Polizia e la magistratura italiana e rumena, l’uomo veniva arrestato in esecuzione di mandato d’arresto europeo ed estradato poi in Italia.

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