Incendi di giorno e incendi di notte. Fuoco 24 ore su 24. E non parliamo di una nuova edizione di Silent Hill (videogioco apocalittico e postnucleare), o del remake dello storico anime Ken Shiro, dove i fuochi erano praticamente presenti in ogni scena, ma di quello che accade tra Guidonia e Tivoli. Ieri bruciava Monte Ripoli – e le fiamme che si vedevano nitidamente anche nella tarda serata di ieri sera davano all’intero paesaggio un tocco di Mordor: un piccolo Monte Fato, questo sembrava la zona vista da “sotto” – ma non solo. Ci sono stati anche altri roghi, di cui uno particolarmente importante su via Trento, nel tratto che conduce da Guidonia a Villalba, prima della rotatoria che si incrocia con via della Longarina. Una piccola provocazione: le fiamme sono finalmente riuscite ad illuminare un tratto di strada che, seppur teatro di frequenti incidenti, ancora non è dotata di una illuminazione degna, almeno nella prima parte. A parte quest0, le fiamme erano praticamente in strada, e il rischio concreto era quello di vederle “attraversare”, ed invadere anche la parte opposta di prato. Almeno 5 macchine erano ferme nei pressi, e, dobbiamo dirlo, c’è stato un immediato interesse e una istantanea collaborazione. Chi chiamava i Vigili del Fuoco, chi chiamava la Protezione civile. I primi ad arrivare sul posto sono stati i vigili urbani, che hanno immediatamente provveduto a far allontanare i presenti. Si è provveduto poi alle operazioni di spegnimento.
Il tutto mentre Tivoli diventava sempre più Monte Fato, senza tuttavia che ci fosse nessun Frodo a salire sulla vetta per salvare il mondo. Spettacolo suggestivo, le fiamme, a guardarle nella notte. Tutta un’altra sensazione a vedere le zone bruciate sotto la luce di questo caldissimo sole di agosto. Che ha ben poche responsabilità di questi quotidiani incendi.
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