E’ intitolata a Sandro Pertini la sezione di Italia in Comune costituita a Tivoli, nuova “puntata” di una avventura nata a livello nazionale come espressione di esperienze amministrative e politiche cresciute e consolidate in numerosi centri, il tutto con un assetto organizzativo Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, svolgere la funzione di Presidente Nazionale e Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, quella di Coordinatore Nazionale del nuovo Partito. Una iniziativa alla quale hanno aderito parecchi sindaci e amministratori locali: l’obiettivo è quello di offrire un polo di aggregazione politica e amministrativa diverso ed alternativo rispetto all’attuale situazione politica nazionale.
Una scintilla nata anche a Tivoli: entro il prossimo settembre saranno eletti il presidente, il coordinatore, il tesoriere e il consiglio direttivo. Ad oggi il coordinamento provvisorio è affidato a Antonello Livi, membro del Coordinamento Nazionale e di quello Regionale di Italia in Comune.
“La Sezione di Tivoli vuole offrire ai Tiburtini e alle Tiburtine una proposta politica e amministrativa coerente, alternativa e autonoma al fine di consentire il raggiungimento di obiettivi basati sulla crescita territoriale, sulla trasparenza amministrativa, sulla concretezza dei contenuti e sullo sviluppo economico e sociale della Città”, spiega il coordinatore in una nota, annunciando la partecipazione con una autonoma posizione alle prossime elezioni comunali cittadine, in programma nel 2019.
Un percorso segnato a grandi tappe: su tutti l’assemblea programmatica tiburtina, in programma entro l’autunno alle Scuderie Estensi alla presenza di Pizzarotti e Pascucci.
“L’evento sarà anticipato dalla mattinata con un tour della città grazie al quale i cittadini potranno incontrare, conoscere, rendersi edotti – spiega Livi – sul funzionamento dei Comuni rappresentati dai due Sindaci e scambiare opinioni e proposte da attuarsi, possibilmente, anche nella nostra città. È la base della nostra visione politico-sociale basata sulla condivisione e sull’emulazione positiva”.
Obiettivi chiari quelli di Italia in Comune a Tivoli. In primis quello di “trasmettere una serie di valori e una rappresentanza a tutti quelli come noi che non si sentono rappresentati dalle attuali forze politiche tradizionali; Siamo una forza giovane, ma ricca di esperienza perché dalla nostra parte abbiamo tanti sindaci ed amministratori con i quali ci scambieremo le buone pratiche su come far funzionare la macchina amministrativa”, prosegue il coordinatore. Una corsa che non intende essere in solitaria. “La porta è aperta per chi ha voglia di lavorare al progetto concretamente, senza troppe distinzioni sul passato che ha avuto. Mentre gli altri partiti nella nostra città non riescono a dialogare, noi iniziamo un percorso nuovo, fatto di confronto e obiettivi chiari”, chiude Antonello Livi.
Tivoli tappa di una visione che coinvolge tutto il territorio nazionale. “Far crescere l’idea dell’autonomia dei Territori in un contesto di unità degli assetti nazionali è fondamentale – ha dichiarato Federico Pizzarotti – perché in tal modo è possibile arricchire la politica nazionale con i valori tipici del buon senso e del buon governo territoriale. Ritengo che anche a Tivoli sia importante offrire un’alternativa all’attuale situazione politica locale e nazionale ed un collegamento diretto con le buone pratiche amministrative che in tutti questi anni hanno caratterizzato l’agire quotidiano dei nostri Sindaci e dei nostri Amministratori”.
Una corsa che non poteva prescindere da Tivoli. “Italia in Comune non poteva non essere presente in una città con due Siti Unesco ed altre meraviglie del Patrimonio Artistico e Architettonico Italiano. Le proposte programmatiche che ci sforzeremo di elaborare e di portare avanti nel contatto diretto con i cittadini e le cittadine residenti saranno basate in gran parte su questa visione di Città. Una visione capace di individuare un Progetto concreto, fatto di obiettivi di sviluppo con percorsi chiari e trasparenti di sostegno, in grado di individuare anche le criticità di natura sociale o economica presenti sul Territorio e di indirizzarle verso soluzioni definitive individuate sulla base di una acclarata competenza amministrativa coniugata con la necessaria sensibilità politica di riferimento”, chiude Pascucci.
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