Nessuna riunione dei due procedimenti penali in corso: questo è quanto emerso dall’udienza che si è tenuta mercoledì 5 luglio al Tribunale di Tivoli. Continua dunque in maniera separata l’iter dei due processi a carico di Eligio Rubeis. Il primo, quello che lo ha portato agli arresti domiciliari, vede l’ex sindaco imputato per corruzione e concussione, l’altro vede Rubeis imputato con l’ex dirigente alle finanze del Comune di Guidonia Gilberto Pucci: per entrambi l’accusa è quella di “induzione indebita a dare o promettere utilità”.
Nell’udienza di ieri – assente sia Rubeis che Pucci, in carcere a Rebibbia nell’ambito delle indagini relative all’Operazione Ragnatela e “rinunciante a comparire” – le parti si sono riunite davanti a Nicola Di Grazia, presidente del collegio giudicante del Tribunale di Tivoli, successore di Mario Frigenti.
Per la pubblica accusa era presente il PM Luigi Pacifici, dall’altro lato l’avvocato difensore di Rubeis Santino Foresta e il legale di Pucci Alfredo Scaccia, il tutto alla presenza dell’avvocato della parte civile, per la quale si è costituito il Comune di Guidonia. Ammesse le prove presentate dalle parti, l’udienza ha anche visto la richiesta da parte del legale di Rubeis di far ripartire da capo il dibattimento, presentando istanza per non consentire l’ammissione delle prove raccolte durante il procedimento, che ha avuto inizio con Frigenti: richiesta respinta con il parere negativo del PM e del legale di Pucci. Nulla da fare anche per l’altra istanza, quella di riunire i due procedimenti.
“Sono gli stessi fatti – ha dichiarato in aula Foresta – visti da una diversa prospettiva”. Non è stato dello stesso avviso Pacifici. “I fatti sono connessi ma non sono certamente gli stessi: il primo procedimento è in avanzata fase istruttoria”.
Il collegio ha dato ragione all’accusa. “Parziale coincidenza: una eventuale riunione andrebbe in contrasto con il principio di economia processuale”. In aula si torna il 6 settembre, per la nomina del perito per la trascrizione delle intercettazioni ammesse e di eventuali nuove conversazioni.
Giudizio immediato. È stata presentata dalla Procura della Repubblica di Tivoli la richiesta di giudizio immediato per gli indagati coinvolti nell’Operazione Ragnatela. Entro cinque giorni il GIP dovrà emettere decreto con il quale dispone il giudizio immediato oppure rigettare la richiesta.
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