Guidonia / Operazione Ragnatela: Mariani e Argentino ai domiciliari

In Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Da Rebibbia ai domiciliari. Continua a raccontare sviluppi l’Operazione Ragnatela, che ha portato lo scorso aprile all’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare, per un totale di 8 tra ex amministratori e dirigenti del Comune di Guidonia Montecelio  e 7 tra imprenditori, tecnici e professionisti. Le istanze presentate dagli avvocati difensori dell’ex segretario generale del Comune di Guidonia Rosa Mariani e del dirigente Gerardo Argentino vengono accolte dal Gip, e la custodia cautelare in carcere viene convertita in arresti domiciliari. Ad oggi restano a Rebibbia l’ex vicesindaco Andrea Di Palma, i dirigenti comunali Angelo De Paolis e Gilberto Pucci e il consigliere comunale Alberto Morelli: dopo i due dipendenti comunali Michele Maccaroni e Maurizio Rocchi vedono così mutare la custodia cautelare Mariani e Argentino. Tutti andranno a processo il 18 ottobre: la scorsa settimana il Gip Cisterna ha accolto la richiesta di giudizio immediato presentata dai magistrati della Procura della Repubblica di Tivoli.

Il commento. Queste le parole dell’avvocato Carmelo Tripodi, difensore di Gerardo Argentino, che commenta la decisione del Gip: “Con il giudizio immediato le prove sono evidentemente cristallizzate, dunque sono attenuate le esigenze cautelari relative all’inquinamento probatorio e alla reiterazione del reato”. Una misura, quella presa dal giudice, “che ha un suo senso. Siamo fiduciosi nel prosieguo del procedimento, vedremo cosa succederà nel processo: le nostre forze ora si concentreranno lì”.

L’Operazione Ragnatela.  “Un’organizzazione criminale si è insediata all’interno del Comune di Guidonia Montecelio e, profittando della copertura offerta da ruoli amministrativi e politici di rilievo, ha depredato le risorse pubbliche e la fiducia dei cittadini, in un clima di connivenza e di omertà che ha offerto protezione ed impunità per anni ai partecipi del gruppo”: sono le parole del GIP del Tribunale di Tivoli contenute nell’ordinanza cautelare emessa lo scorso aprile su richiesta della locale Procura della Repubblica a raccontare il senso dell’Operazione Ragnatela.

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