Tiburtino III / Molestate due tredicenni, tensione in strada. CasaPound: “Chiudere subito il centro d’accoglienza”

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Un linciaggio sfiorato, e una tensione che ha oltrepassato immediatamente i limiti di guardia.” I residenti del Tiburtino III, già abbandonati dalle istituzioni, costretti a vivere nel degrado della periferia, dei quartieri-dormitorio, senza condizioni di sicurezza, per di più a contatto forzato con gli immigrati dei centri di accoglienza, sono saturi”, questa la denuncia di Mauro Antonini, responsabile del Lazio per CasaPound Italia.

I fatti nella sera del 14 giugno. “Due bambine di tredici anni hanno subito le molestie sessuali di alcuni immigrati del centro accoglienza per minori che hanno mostrato loro le parti intime. Di tutta risposta i cittadini sono scesi in strada e si è sfiorato il linciaggio. La misura è colma: le amministrazioni locali e il Comune di Roma devono intervenire al più presto per ristabilire condizioni di vita decenti in una borgata vessata da ogni tipo di violenza e ingiustizia sociale”.

Due i centri di accoglienza nel IV Municipio, quella in via del Frantoio e quello che fa angolo tra via del Frantoio e via della Vanga, adiacente a ben due asili nido. “Quando è troppo è troppo. La situazione è ingestibile, rappresenta un rischio continuo per i residenti, che non ne possono più”, chiude Antonini.

I fatti sono stati raccontati da Marco Continisio, responsabile di Tiburtino Terzo Millennio. “Due bambine che passavano sotto il centro d’accoglienza per minori hanno subito una molestia sessuale. Immediatamente in strada sono scesi una cinquantina di residenti. Le forze dell’ordine, accorse sul posto con un notevole dispiegamento di uomini e mezzi, hanno provveduto al riconoscimento dei responsabili e al loro allontanamento. Tutto questo è inaccettabile, la rabbia dei cittadini è il segno che nella borgata non esistono più le condizioni di sicurezza e la convivenza coatta con gli immigrati è una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro”.

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