Guidonia / Il presidente Grillo: “L’Asd Villanova Calcio non vede riconosciuto il diritto di fare sport”

In Roma Est, Sport da Yari Riccardi Commenti

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“La cosa più importante è che qualcuno ci spieghi finalmente come stanno le cose”. Definisce “confusa” la situazione in merito agli impianti sportivi comunali di Guidonia Andrea Grillo, presidente dell’Asd Villanova Calcio, che torna a parlare della mancanza di tempi e spazi negli stadi comunali per la sua associazione, già lo scorso anno costretta per cause di forza maggiore ad interrompere le attività sportive.

“Contro la nostra volontà – spiega Grillo – perché non ci sono stati concessi orari fruibili e dignitosi in virtù di alcune dinamiche che a tutt’oggi non mi sono ancora state chiarite: all’interno del Comune di Guidonia alcuni articoli dei regolamenti sono un optional, oggi come ieri. Mi riferisco appunto a quelli che dovrebbero disciplinare l’uso degli impianti sportivi di proprietà dell’ente”.

Il punto del discorso del presidente è dunque ancora quello relativo agli spazi nei campi comunali. “Da mesi sto chiedendo all’Amministrazione quegli avvisi pubblici, o manifestazioni d’interesse, per quelle ore in riserva d’uso in suo possesso, facendo semplicemente riferimento all’art 16 del regolamento comunale per la concessione in uso degli impianti sportivi, come prevede la deliberazione 39 del 06/03/2017 del commissario straordinario, assunta con i poteri del consiglio comunale”.

Ritardi che inevitabilmente rischiano di procurare disagi per la ripresa – eventuale – delle attività calcistiche e sociali dell’Asd Villanova Calcio. “Mi piace ricordare i criteri che dovrebbero essere garantiti, dunque imparzialità, uguaglianza e garanzia d’accesso a tutti i cittadini ispirandosi a criteri di massimo utilizzo, in nome di quella valorizzazione delle attività sportive dilettantistiche e amatoriali quali strumenti indispensabili per la tutela della salute e lo sviluppo e la coesione totale. Ad oggi nulla: perché?”.
Numerose le comunicazioni e gli incontri di Grillo con l’Ufficio Sport. “Sto chiedendo soltanto l’applicazione del regolamento. All’Ente ho chiesto chiarezza su un aspetto fondamentale, viste le determine dirigenziali di revoca in autotutela per la concessione e gestione degli impianti A. Ferraris di Villanova, il Comunale di Guidonia, e il P. Fiorentini di Montecelio, chi e cosa decide al momento la sorte degli stessi? E’ possibile sapere in maniera chiara e univoca se gli impianti sono tornati nelle more di disponibilità piena dell’ente oppure no? Vorrei sapere a chi devo chiedere permesso per poter accedere in questi impianti: ogni qualvolta che provo a chiedere spazi mi viene verbalmente riferito dall’Ufficio Sport che bisogna attendere le risposte dei Concessionari in essere. Dall’altro lato: il Comune non dispone delle ore in riserva d’uso da destinare a mezzo di avviso pubblico alle associazioni del territorio che ne facciano richiesta?”, prosegue Grillo.

Per il presidente è diventata una questione di diritti. “Trovo intollerabile che alla nostra associazione non venga riconosciuto il diritto di fare sport e aggregazione sociale all’interno di impianti di proprietà del Comune”.

Al 30 giugno del 2017 l’associazione era riuscita a tesserare 60 atleti. Legittimo chiedersi quanti ne sarebbero potuti arrivare con un minimo di spazio all’interno degli stadi comunali.
“Poco tempo fa sono state rese pubbliche dall’Ente le diverse Associazioni risultanti morose nei suoi confronti nel pagamento dei canoni d’affitto, bene, tra esse il mio Villanova non c’era e questo dato può essere riscontrabile in un minuto presso l’ufficio sport. Abbiamo sempre pagato nei tempi che il regolamento Comunale imponeva e impone per l’utilizzo degli impianti sportivi”.
Da parte del presidente Grillo la promessa di massima vigilanza sulla distribuzione degli spazi in possesso del Comune, sui criteri e sui requisiti, in particolare quelli della regolarità dei pagamenti. Una questione, quella degli stadi, che va avanti ormai da anni a Guidonia. E che non sembra davvero voler conoscere la parola fine.

 

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