Guidonia / Guglielmo: “Ecco perchè abbiamo perso”

In Politica, Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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“Amareggiato ma non sorpreso”. Così Simone Guglielmo, di nuovo eletto consigliere comunale per il Partito Democratico di Guidonia, commenta la sconfitta elettorale al ballottaggio. Un commento che sembra una risposta alla nota di ieri firmata da Rita Salomone e Mario Lomuscio. “ L’ottimo risultato personale raggiunto al primo turno dell’11 giugno unito al buon margine di differenza percentuale esistente tra il nostro candidato sindaco ed il prescelto del movimento 5 stelle mi ha fatto sperare fino all’ultimo nella affermazione del PD al governo della Città  di Guidonia Montecelio”. Speranza, a detta del consigliere, giustificata in particolare da quanto accaduto nel recente passato, “dall’ottimo ed incontestabile lavoro compiuto come opposizione al Governo Rubeis, da tutto il gruppo consiliare DEM della passata amministrazione e dal ruolo decisivo da noi svolto per la caduta dello stesso anche grazie alle continue denunce avanzate in diverse sedi istituzionali sulla mancata trasparenza e liceità  di svariati atti riconducibili ai suoi rappresentanti”. Ma c’è una sconfitta da commentare, e delle cause da analizzare. E qui Guglielmo torna alle primarie – dove era candidato contro Emanuele Di Silvio – e a quei mesi che hanno di fatto –  e ulteriormente – fratturato il Partito Democratico di Guidonia. “Si è voluto dare spazio ad una miope ed egoistica strategia politica, portata avanti in solitaria da un drappello di dirigenti con in mano il potere decisionale, che ha dapprima congelato la scelta del candidato sindaco in attesa di una mai raggiunta convergenza di tutto il centrosinistra su di un nome forte e condiviso. Infatti, dopo aver ottenuta la disponibilità della candidatura a Sindaco di Guidonia, da parte di un importante magistrato della Corte di Cassazione, c’è stato il rifiuto di una parte del partito locale e di quello provinciale. Questa sarebbe stata una candidatura che avrebbe consentito l’accordo politico con le forze progressiste e di sinistra e quindi un allargamento del campo democratico”, questa la prima causa, che riporta indietro l’orologio ai tempi brevissimi della trattativa per la candidatura di Luigi Trapazzo. E ancora sulle primarie, accelerate – dopo peraltro numerosi rinvii – “al solo scopo di sostenere un unico candidato alla carica di sindaco, delegittimando in tal modo il mezzo stesso delle primarie, e nel contempo è stata predisposta una campagna elettorale solo in funzione dell’ex segretario cittadino dimessosi dal suo incarico a tre giorni dal congresso nazionale decretando così il commissariamento dello stesso partito a poco più di un mese da queste elezioni”. Non manca neanche il riferimento alla lista del Pd, dove Guglielmo era capolista, ma che non è stata “mai discussa nè approvata in nessuna sede, violando palesemente lo Statuto del partito”. Sulla recente campagna elettorale viene definita “inopportuna a livello politico l’alleanza con parti politiche del centrodestra che hanno la responsabilità politica dell’attuale e difficile situazione finanziaria del comune, alleanza che ha determinato l’involontario silenzio del PD e del candidato sindaco del centrosinistra, di denunciare gli attuali scandali che hanno coinvolto il centrodestra a Guidonia”. Il riferimento è ovviamente anche alla presenza nella fase delle trattative per il ballottaggio dell’Assessore alle finanze della Giunta Rubeis, Adriano Mazza, quegli apparentamenti rifiutati con le forze progressiste altra causa della sconfitta, insieme al “mancato coinvolgimento in quella fase delicata e importante del commissario locale del PD”. In ultimo Guglielmo accusa un ulteriore mancato coinvolgimento, quello di una “una parte importante del partito nelle decisioni e nelle iniziative del candidato Sindaco”. Il responsabile – così come annunciato ieri da Cisano e De Dominicis – è il segretario provinciale Rocco Maugliani, che ha “vanificato tutti gli sforzi compiuti in questi anni dal gruppo consiliare, per creare opinione nuova favorevole al progetto politico del centrosinistra e tesi ad riaggregare il forte nucleo della sinistra democratica del territorio”. Non hanno nessuna responsabilità quindi per Guglielmo quei membri e dirigenti del PD locale protagonisti di quel “mancato contributo al proprio candidato sindaco” – così la nota di ieri di Lomuscio e Rita Salomone – per una tesi rimarcata anche dal senatore Astorre, che sempre ieri dichiarava“Forse non si fa peccato a pensare anche a tradimenti all’interno del Pd locale, dove esponenti di primo piano, candidati e non, non si sono mai visti in manifestazioni elettorali né hanno organizzato eventi a sostegno del candidato”. Tensione ai massimi livelli e guerra di fatto aperta. “Mi auguro da militante del PD che l’analisi del voto – chiude il consigliere comunale – non sia fatta solo su Guidonia ma venga fatta ai livelli più alti sull’intero territorio della Provincia di Roma, dove la sconfitta elettorale del PD è evidente e pesante anche in prospettiva dei prossimi appuntamenti elettorali”. L’aria da resa dei conti si respira nell’aria.

 

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