Guidonia / Barbet contro Di Silvio, battaglia social sui rifiuti

In Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Cinque giorni al ballottaggio. Mentre i due schieramenti in campo lavorano alle ultime iniziative di questa singolare campagna elettorale ormai al termine, tornano ad essere i rifiuti romani il centro dello scontro tra il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Michel Barbet ed Emanuele Di silvio, a capo della coalizione composta da Pd, Alternativa Popolare, lista civica e Sinistra per Guidonia. Chiuse le polemiche e i commenti in merito agli apparentamenti – che non ci sono stati – il tema immondizia è rovente sui social, nell’attesa dei confronti in programma martedì 20 giugno – tra poche ore al Parco dei Frutti – e giovedì 22 giugno nell’incontro organizzato dalla Cgil.

Barbet chiama. La nota del M5S arriva nel pomeriggio di sabato 17 giugno, un attacco al Pd sia a livello locale che regionale. “Rinviamo al mittente, dunque al Partito Democratico – così la nota del Movimento pubblicata sulla pagina del candidato sindaco Michel Barbet – le bugie dell’ultima ora sulla discarica e l’impianto TMB dell’Inviolata. È vergognoso che il PD continui a prendere in giro i cittadini di Guidonia Montecelio”. Il fronte è quello regionale. “Zingaretti autorizza il rinnovo e l’ampliamento del TMB della discarica sita nel parco dell’Inviolata e il candidato sindaco del PD scarica le responsabilità alla Raggi. Il M5S di Guidonia, ha già ribadito più volte che ad autorizzare alla società Ambiente Guidonia S.r.l. la modifica dell’impianto è stato il PD guidato da Zingaretti con la Determinazione Regionale n. G 08880 del 17 luglio 2015. Inoltre, il candidato sindaco del PD invece di prendersela con la Raggi, che nel 2015 non era neppure il Sindaco di Roma Capitale, si rivolga direttamente al suo Presidente Zingaretti e al suo Ministro dell’Ambiente oppure cambi rotta, contrastando anche il traffico dei rifiuti tossici nel comprensorio Tivoli-Guidonia gestito dalla mafia che perdura da tanti anni e che ancora oggi non finisce di cessare. Forse ha paura della mafia?”. Con l’annuncio finale il M5S di Guidonia ribadisce di essere “contro la riapertura della discarica e che se dovesse servire saremo pronti a fare barricate alla Regione Lazio e al Ministero dell’Ambente al fine di tutelare la salute. Il programma del M5S è chiaro e trasparente, siamo contrari che il nostro territorio diventi la pattumiera del Lazio. Constatiamo che il PD di Guidonia è in difficoltà, lo dimostra anche la fuga di Zingaretti che non sostiene neppure il candidato sindaco perché è consapevole di avere autorizzato la discarica e non intende fare marcia indietro. Quindi di cosa dovrebbe parlare? Noi siamo qui ad aspettarlo”. Intanto mercoledì 21 giugno arrivano a Guidonia Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo, Carla Ruocco, Valentina Corrado, Roberto Fico, Elena Fattori, Mario Michele Giarrusso, Stefano Vignaroli, Massimo Enrico Baroni e Fabio Fucci. Appuntamento alle 19 e 30 con partenza da Largo Falcone e arrivo nella pinetina comunale, dove si terranno i vari interventi.

Di Silvio risponde. Mentre viene confermata la visita del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, atteso il 22 giugno alle 18 al Duca d’Este, la risposta di Emanuele Di Silvio arriva nel pomeriggio di lunedì 19 giugno. Il candidato del Pd si dice “perplesso e dispiaciuto”, e risponde al collega e avversario pentatellato. “Abbiamo prevenuto il sorgere di quello che poteva essere un grande problema per questa città, mobilitandoci in massa con tutti gli altri Comuni della Provincia.  Non siamo disposti ad accettare che il candidato pentastellato, evidentemente più interessato a difendere Virginia Raggi che a tutelare le necessita di Guidonia Montecelio, metta in discussione la veridicità di fatti che sono sotto gli occhi di tutti. Anche le logiche di partito, che io conosco bene, non devono venire prima della salute dei nostri cittadini”. Di Silvio ricorda quando da capogruppo del Pd in consiglio comunale firmò “un ricorso al Tar contro l’assessore regionale Civita del mio stesso partito per l’apertura del Tmb a Guidonia Montecelio perché lo ritenevo e lo ritengo dannoso per la mia comunità. Il signor Barbet ha idea di quante pressioni ho dovuto sostenere? Cosa fa lui adesso? Difende l’indifendibile Raggi negando l’evidenza?”. Il candidato sindaco del Pd si rivolge di nuovo a quello del M5S. “Provi a negare che a inizio Maggio gli uffici della città metropolitana presieduta dalla sindaca di Roma, hanno inviato un’informativa ai 120 sindaci della provincia che conteneva i criteri alla luce dei quali si indicavano i cinquanta siti nei quali si sarebbe potuta costruire la discarica di Roma: cave dismesse e zone industriali abbandonate. Siti tutto fuori dal raccordo, con tanto di planimetria: l’informativa e la mappa sono pubbliche, così come pubblico è il fallimento della Raggi che, dopo aver mandato via l’amministratore delegato di AMA Fortini, che aveva elaborato un piano straordinario per far fronte all’emergenza rifiuti che si è prodotta a Roma, ora si trova la capitale seppellita dall’immondizia e sa che nei prossimi mesi sarà sempre peggio”. Anche per Di Silvio c’è l’annuncio finale. “Meglio prevenire che curare: prevenire un problema non significa che non esista ma che può essere evitato. Non permetteremo mai che una cava a Guidonia Montecelio o in qualsiasi altro comune che sia qui intorno, e nella mappa ce ne sono diversi, venga usata per seppellire l’immondizia di Roma, così da mascherare l’inefficienza dei grillini che non sono in grado di trovare soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti. Caro Barbet, anche se non ci sei nato, aiutami comunque a difendere la mia Città. Va contro gli interessi del tuo Partito, smettila di dire bugie e di coprire le magagne di uno dei peggiori sindaci d’Italia”.

La parola al campo.  Questa l’atmosfera, rovente a livello meteorologico e sui social dove è continuo l’andirivieni di post da un fronte e dall’altro proprio sul tema rifiuti. Il campo – nello specifico i due incontri in programma oggi e giovedì – racconterà nuove puntate. Incontri che profumano di scontri. Il fair play di queste settimane lascia spazio a una palpabile tensione pre vigilia elettorale: il 25 giugno non è più così lontano.

 

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