Mafia Capitale, Corsi (Difendiamo Roma): “Non regge la difesa di Orfini-Marino dell’integrità morale del PD Romano”

In Cronaca & Attualità, Politica da Redazione

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“La difesa dell’onestà a tutto tondo dell’integrità morale del PD romano da parte del commissario romano Orfini e del Sindaco, per mancanza di prove, Marino non regge”, dichiara Francesco Corsi esponente del Comitato DifendiAmo Roma. “I fatti sono volutamente travisati ad uso e consumo mediatico ma non basta una sospensione di qualche consigliere comunale o le dimissioni di qualche assessore per dichiarare che tutto è a posto ed ergersi a paladini della legalità”, prosegue Corsi. “E’ un fatto che il primo provvedimento dell’era Marino è stato l’elezione a Presidente dell’Assemblea Capitolina di Coratti che sembrerebbe essere a tutti gli effetti nella squadra di Buzzi che lo definisce il “Balotelli” del consiglio comunale, viste le sue presunte pretese. Ne che in Giunta sia stato nominato da Marino il consigliere Ozzimo anche lui uomo di Buzzi. Ma il Grande Capo Buzzi sapeva bene come instaurare relazioni finanziando campagne elettorali compresa quella di Marino, che come prima promessa elettorale ha devoluto il suo primo stipendio da Sindaco alla Coop 29 Giugno, ora i Romani vorrebbero sapere per quale motivo il neo Sindaco ha voluto marcare in maniera così evidente questo patto di fedeltà con Buzzi e le sue realtà imprenditoriali. E per quale motivo Andrea Bianchi capo staff di Nieri dai tempi di Marrazzo e dimessosi poco tempo fa per aver presentato una falsa autocertificazione di laurea a seguito alla chiusura del rapporto di lavoro con il Comune di Roma è stato poi assorbito dalla Coop 29 Giugno nell’Ufficio Controllo Gestione?”, continua la nota.

“E sempre noi siamo stati i primi a denunciare pubblicamente il sistema Buzzi e il business degli immigrati prima che tutto scoppiasse. Ma ora cosa aspettarci? Altre perquisizioni? Altri arresti? La Capitale d’Italia non si può permettere questo smacco, un passo indietro di Marino è necessario per il bene di Roma, prima che siano gli eventi a costringerlo a frettolose dimissioni”, conclude Corsi.

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