Guidonia. “No all’Impianto TMB”: lettera aperta del CRA al sindaco e al consiglio comunale

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L’11 maggio scorso si è tenuto il Consiglio Comunale al quale non potevamo non assistere. Seduta che aveva, all’Odg, la costruzione dell’impianto TMB con relativa area di pertinenza a destinazione industriale, all'interno del Parco regionale archeologico naturale dell'Inviolata. Il Sindaco e pochissimi altri continuano ad essere sostenitori di questa opzione quale soluzione al problema della chiusura del ciclo dei rifiuti, sebbene molti membri del consiglio vedano, comunque, di buon occhio un impianto TMB collocato in altra zona del nostro territorio fuori dal Parco.

A sostegno dell’Impianto TMB all’interno dell’Inviolata è stato portato l’esempio di Cuneo, recentemente visitato la Sindaco, che dovrebbe trasformare i rifiuti senza produrre scarti da portare in discarica, è d’obbligo ricordare che questo genere di impianti, brevettati casualmente dalla Buzzi di Robilante (provincia di Cuneo…) compatta i rifiuti e li invia al cementificio incenerendoli. Perché invece di andare a Cuneo non è stata scelta come meta per apprendere e capire soluzioni alternative il Comune di Capannori (92% di raccolta differenziata nel 2011!) o di Vedelago (dove il Consorzio Priula rappresenta un grande e virtuoso modello di gestione tra molti Comuni, anche di notevoli dimensioni)?

All'Inviolata NON possono essere collocati impianti per rifiuti, se si vuole ottemperare alla legge. E questo il Sindaco lo sa bene, tant’è che ha recentemente firmato una lettera inviata al ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in cui chiede che sia rispettata la norma che esclude impianti per rifiuti all'interno o vicino ad aree protette. Risulta quindi incomprensibile per noi perché si voglia percorrere questa strada quando c’è anche l’aggravante che, all'Inviolata – e il sindaco lo sa bene – è presente una vasta contaminazione della falda sottostante la discarica, rilevata dall'ARPA Lazio fin dal 2003. Come si fa solo a pensare di continuare ad insultare quel prezioso territorio con nuovi impianti che porteranno milioni di tonnellate di rifiuti, con un andirivieni di camion nel bel mezzo del Parco? L’impianto autorizzato all’Inviolata, ricordiamolo, è dimensionato per 190.000 tonn/anno di rifiuti tal quali e 27.000 tonn/anno di compost, totale 217.000 tonn/anno. A conti fatti, ricordiamo al Sindaco ed ai consiglieri comunali che tale impianto può gestire comodamente il residuo indifferenziato di circa 1.200.000 cittadini, posti nella condizione del 65% di raccolta differenziata. In sostanza, ci potremmo ritrovare all’Inviolata rifiuti provenienti da altri ambiti territoriali. Infatti, a fronte dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) attuale di riferimento composto da poco più di 260.000 abitanti, la Regione Lazio ha confezionato un nuovo Piano dei rifiuti che cancella gli ATO odierni, unendoli con un unico ATO di riferimento corrispondente, nel nostro caso, a tutto il territorio della provincia di Roma, Capitale compresa. L’impianto TMB – così come autorizzato per il privato che vi investe finanziariamente – deve lavorare per ragioni di ammortamento alla massima capacità di trattamento (quella, cioè, di cui sopra). Altro che discarica zero! Un fatto è evidente: da un lato gran parte della maggioranza consiliare non sostiene più le posizioni del Sindaco in merito all'impianto TMB, e l'opposizione – ormai trasversale – non riesce che a proporre una nuova struttura per rifiuti “altrove”, senza voler percorrere vie più virtuose, moderne e rispettose dell'ambiente e delle condizioni economiche sostenibili.

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