Guidonia. Il Faro: “Il Tmb all’Inviolata è il tallone d’Achille della maggioranza che governa la città”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica da Riceviamo e Pubblichiamo Commenti

Condividi

Ritardi, rinvii, sospensioni, improvvise assenze dall'aula. Sull'impianto di trattamento dei rifiuti è del tutto evidente una volontà contraria al confronto in consiglio comunale, dove su tutto si può ragionare, meno che sul nodo dell'impianto all'Inviolata, tallone di Achille della maggioranza di governo della città. Si erano susseguiti nelle ultime settimane, segnali di apertura da parte del sindaco, soprattutto dopo che le analisi svolte dell’ARPA avevano evidenziato la presenza di livelli allarmanti di materiali inquinanti nei pozzi sentinella posti intorno alla discarica dell’inviolata, seguiti da un provvedimento di diffida emesso dalla Provincia per l‘avvio di un piano di caratterizzazione per la bonifica dell’area incriminata. Segnali culminati con la firma del Sindaco apposta alla lettera che gli Amici dell'Inviolata e Legambiente Guidonia hanno recentemente inviato al Ministro Clini dove si chiedeva al Ministro di applicare all'Inviolata gli stessi “fattori escludenti” – adottati per la valutazione del sito di Corcolle – come inadatto ad ospitare ancora una discarica. Segnali che invece non hanno trovato conferma nelle parole pronunciate dallo stesso Rubeis durante il Consiglio di venerdì scorso, che hanno affermato ancora la sua convinzione che L’impianto di TMB possa portare alla chiusura della discarica. Ricordiamo che si tratta di un Impianto da 190.000 tn annue costruito a bocca di discarica! Le accelerazioni estemporanee che il primo cittadino esercita a favore del trattamento meccanico biologico all'Inviolata travalicano ogni senso di responsabilità ed escludono a priori l'adozione del principio di cautela, nonostante il riconosciuto stato di contaminazione. Nonostante che le mozioni della maggiore forza di opposizione trovino ampia eco in seno al suo stesso schieramento. In effetti il Consiglio comunale è pervenuto ad una visione pressoché unitaria circa l'inopportunità di collocare l'impianto all'Inviolata e la necessità di individuare, per lo stesso, un sito alternativo sempre all'interno dei confini del nostro Comune. Pur non condividendo nemmeno questa seconda indicazione, che risente molto anche di una mancanza di conoscenza reale dei termini del complesso problema della gestione del ciclo dei rifiuti e dei vari modelli in essere, rispettiamo le regole della democrazia e ci aspettiamo garanzie sul persistere delle condizioni affinché l'esecuzione della volontà popolare rappresentata in consiglio sia rispettata. Rubeis dovrebbe tradurre in atti di governo almeno le volontà della maggioranza che lo sostiene. Ogni sua altra azione, soprattutto di carattere umoristico, è fuori luogo ed inopportuna. La “campagna promozionale” in aula a favore delle tecnologie “Thorcem” di Buzzi Unicem per il trattamento dei rifiuti, rientra tra le inopportunità che si poteva risparmiare. Come inopportuna è stata la sua visita a Robilante, dove la Buzzi Unicem Spa ingloba l'indifferenziato di tutta la provincia di Cuneo ponendosi come primo serio antagonista della raccolta differenziata e del recupero di materia. Perché il nostro architetto non è andato a Capannori (92% di raccolta differenziata nel 2011!) o a Vedelago, dove il Consorzio Priula rappresenta un grande e virtuoso modello di gestione tra molti Comuni, anche di notevo li dimensioni, Come già messo in rilievo dal CRA e da Legambiente.
Inopportuno e superficiale anche il tentativo di minimizzare, nella dimensione e nel tempo, gli effetti dell'inquinamento presente all'Inviolata. Perché allora il sindaco avrebbe mai avviato la procedura prevista dall'art. 244 e ss del D.Lgs. 152/2006?
 Non si può spiegare il motivo di questo comportamento così irresponsabile ed incomprensibile, così cieco di fronte alle richieste della comunità. La situazione in cui versa il nostro territorio esige invece una pronta ed efficace risposta da parte degli amministratori. La città ora ha bisogno di riunire le sue forze, anche politiche, per affrontare una emergenza di carattere ambientale, con provvedimenti ampiamente condivisi, per il bene della città e dei suoi abitanti .

Condividi