Tivoli Terme / Frigo Valley, Casapound: “Subito l’intervento della Regione”

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“Uno scempio perpetrato ai danni dei cittadini, che avvelena l’ambiente, a partire dal fiume Aniene, e che non può restare impunito”. Questa la definizione della Frigo Valley data da Mauro Antonini, responsabile del Lazio e dirigente nazionale di CasaPound Italia, che ha effettuato un sopralluogo nei 60 ettari di terreno nel territorio del Comune di Tivoli letteralmente ricoperti da una distesa di frigoriferi sventrati.

Antonini mette le istituzioni davanti alle loro responsabilità. “Il Comune di Tivoli non ha i soldi per la bonifica ma noi ci chiediamo perché quel terreno non viene espropriato e recuperato dalla Regione. Siamo di fronte alla più grande discarica abusiva della nazione, frutto della speculazione sullo smaltimento dei rifiuti. Chiediamo quindi l’immediato intervento delle istituzioni e promettiamo fin da ora presidi per impedire ulteriori scarichi”.

Tutto accade su un terreno privato e abbandonato. La bonifica si rende ogni giorno più urgente. “Parliamo di un’area ad alto rischio di incendi, visto che i frigoriferi sono stati spogliati di ogni metallo, a partire dal rame, e giacciono con il rivestimento di polistirene, altamente infiammabile. Per non parlare degli Hfc, idrofluorocarburi, gas altamente inquinanti contenuti nei circuiti refrigeranti e nelle schiume isolanti o dell’olio contenuto nei compressori”.

Rischi evidenziati anche da Paolo Cartasso, presidente dell’associazione Case Rosse: un incendio nella Frigo Valley potrebbe portare a un disastro simile a quello dell’EcoX di Pomezia.

Cruciale la vicinanza con l’Aniene. “I pezzi frigorifero spesso viaggiano per decine di chilometri, fino a tornare a galla nei tratti centrali di Roma, o addirittura alla foce di Ostia-Fiumicino. Tanto che nelle scorse settimane, all’altezza del Circolo Tevere Remo è stata ritrovata un’isola galleggiante piena di frigoriferi da bar”.

Sul posto con Antonini anche Federico Rapini, responsabile di CasaPound Tivoli. “La situazione è letteralmente esplosiva. Il Comune di Tivoli ha emesso l’ordinanza per la bonifica ormai due anni fa, ma nel frattempo l’ultimo proprietario del terreno si è ritirato dall’investimento e ora è in trattativa con un’altra società. L’amministrazione cittadina non ha i fondi né i mezzi per un’operazione del genere. Ecco perché chiediamo l’intervento della Regione”.

Intorno il cimitero dei frigoriferi. Dimenticati e abbandonati. Simbolo delle violenze subite da un intero territorio. Violenze piccole e grandi, ma annose e quotidiane.

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