L’approvazione del consiglio comunale è arrivata alla fine del mese di febbraio, un sì all’accordo transattivo con la banca Unicredit per l’annullamento dei cosiddetti “contratti derivati” sottoscritti dal Comune di Tivoli nel 2005, con scadenza prevista nell’anno 2025. Un atto salutato con soddisfazione dalla maggioranza e dal sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti. ““Il passaggio compiuto è di fondamentale importanza per la costruzione del difficile percorso del risanamento economico e finanziario del nostro Comune. Abbiamo disinnescato definitivamente una sorta di bomba a orologeria – spiega il primo cittadino – che, alle condizioni attuali dell’economia italiana, europea e mondiale, avrebbe gravemente pesato sulle finanze del nostro Comune e della comunità, fino a diventare un peso insopportabile per le giovani generazioni”. Dalla stipula dei derivati nel 2005 il Comune di Tivoli ha accumulato un debito di circa 9 milioni di euro. A questi si sarebbero aggiunti altri 8 milioni, fino alla scadenza dei derivati, fissata al 2025. “Inoltre, come hanno evidenziato i pareri delle due società specializzate incaricate e del collegio dei revisori dei Conti, anche una eventuale azione legale sarebbe stata una scommessa, che avrebbe senza dubbio, in caso di esito negativo, portato il Comune di Tivoli al dissesto finanziario. Ringrazio in particolare il Consigliere del Sindaco Fabio Perna, che ha dato un contributo fondamentale per la risoluzione di questo problema”. I derivati arrivano a Tivoli all’interno di una operazione finanziaria che comprendeva l’accensione di un unico mutuo a tasso variabile pari a oltre 30 milioni di euro in sostituzione dei mutui accesi negli anni precedenti a tasso fisso. “A copertura di variazioni eccessive dei tassi di interesse, l’Amministrazione stipulò due contratti derivati con la banca Unicredit. Con il tempo, il debito del Comune nei confronti – chiude Proietti – dell’istituto bancario ha superato i 5 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti interessi e penali per la risoluzione anticipata dei contratti”. Una transazione che per il consigliere Fabio Perna porta all’uscita del Comune “da un meccanismo di scommessa sui mercati, che di certo non si addice a un ente pubblico. Tra l’altro l’accordo conclusivo è molto più vantaggioso rispetto a quello proposto in precedenza e prevede una rinuncia dell’istituto bancario a più di 3 milioni di euro, oltre a 1 milione e mezzo di euro per interessi”.
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