Guidonia/Caos sul tesseramento del Pd, De Vincenzi e altri 11 dirigenti del partito dichiarano guerra a Lomuscio: “Da annullare le tessere fatte dopo il 26 febbraio”. La risposta del segretario: “Ricostruzione parziale e fuorviante”

In Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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L’attacco è diretto, firmato da 12 dirigenti membri dell’unione comunale – tra cui gli ex consiglieri comunali e membro della direzione regionale del Pd Domenico De Vincenzi, primo firmatario, Rocco Cisano e Paola De Dominicis. Con loro Natalino Autili, Angelo Ciccotti, Rosanna Costantini, Maurizio De Vincenzi, Gianluca Giura, Alfonso Lauricella, Rosaria Morroi, Maria Concetta Ottaviani, Lorenzo Pavia –  del Pd di Guidonia e indirizzato al segretario cittadino Mario Lomuscio. Un attacco che ha la forma di ricorso alla commissione provinciale di garanzia del partito, arrivato inoltre al segretario della federazione provinciale, alla commissione regionale di garanzia e al segretario della federazione regionale del PD. Oggetto dell’affondo è la modalità di tesseramento.

Il ricorso. La prima data è quella del 23 febbraio, quando il segretario “comunicava al direttivo del Partito, unità territoriale di Guidonia Montecelio, le modalità di tesseramento e che detto tesseramento si sarebbe svolto unicamente presso il banchetto adibito in Guidonia, Viale Roma, altezza Bar Lanciani, nelle giornate di Sabato 24.02.2017 dalle ore 15 alle ore 18.30 e Domenica 25.02.2017 dalle ore 9.30 alle ore 13.00, in concomitanza con i banchetti adibiti per l’iscrizione all’Albo degli elettori, invece presenti in tutte le circoscrizioni del Comune”. In queste date sono state consegnate – c’è scritto nel documento – 77 tessere tra rinnovi e nuovi iscritti. Il 27 febbraio “alle ore 10,36” arrivava al direttivo una mail da Lomuscio. Questo il testo: “in merito al tesseramento 2016, considerate le richieste ricevute in questi giorni, in particolar modo per quanto concerne i compagni ed amici che vogliono rinnovare la tessera e non sono riusciti, Vi informo che oggi sarò tutto il giorno a studio e potrete contattarmi o passare direttamente per fare le tessere”. Nel ricorso viene poi specificato che “a seguito del tesseramento presso lo studio del Segretario sono state consegnate oltre 266 tessere”. Arrivano poi le obiezioni nel merito. Si fa notare che da regolamento, ai fini del tesseramento, “ogni circolo deve predisporre il calendario per l’iscrizione al partito assicurando adeguata e preventiva pubblicità del luogo e tempi di consegna ed il Responsabile è il coordinatore del circolo. Nel caso di Guidonia il circolo unico corrisponde all’Unione comunale”, e ancora la mancata predisposizione di un ufficio adesioni, “così come previsto da regolamento presso il circolo, a nomina del coordinamento del circolo con voto limitato a 2/3, che avrebbe dovuto affiancare il coordinatore del circolo per queste funzioni e nella consegna delle tessere”, e ancora che nessuna pubblicità né informativa è stata preventivamente data ad iscritti e dirigenti di partito circa i tempi e luogo di tesseramento, così come alla cittadinanza, e che “addirittura, il tesseramento è stato svolto in modo istantaneo in luogo privato senza alcuna possibilità di verifica ed in detta data sono state consegnate oltre 189 tessere da sommare alle 77 già assegnate”. Il tutto è stato riferito al segretario provinciale, per quelle che il ricorso di De Vincenzi definisce “manifeste e certe violazioni dello Statuto e del Codice etico, fondamento del Partito Democratico”: in presenza di anomalie e irregolarità del tesseramento, il Segretario provinciale, e comunque nazionale, può promuovere verifiche e, ove lo ritenga necessario, sentito il parere della Commissione di Garanzia, nominare commissari ad acta per l’annullamento e la redazione delle anagrafi delle singole articolazioni territoriali del Partito o parti di esse. Il ricorso chiede l’annullamento “del tesseramento del Partito Democratico, effettuato nelle giornate successive al 26/2/2017, con le modalità suddette e, comunque, a prendere ogni provvedimento opportuno al fine di ricondurre a legittimità le operazioni di tesseramento”. De Vincenzi e alcuni dirigenti locali – tra i quali alcuni sostenitori di Simone Guglielmo, candidato alle primarie – dichiarano di fatto guerra a Lomuscio.

“Ricostruzione parziale e fuorviante”. La replica del segretario al ricorso è portata avanti punto per punto. E non risparmia pungenti osservazioni. “Questi sono i fatti che sono pronto a dimostrare in ogni sede, se del caso, con prove e non con semplici illazioni”. Anche Lomuscio riparte dal 23 febbraio, quando sono state presentate per iscritto, “dopo innumerevoli solleciti verbali ai vari componenti del direttivo cittadino”, la necessità  di organizzare, in parallelo ai cosiddetti banchetti per le iscrizioni all’albo degli elettori, il tesseramento 2016, ormai prossimo alla scadenza. “Il gruppo dirigente, probabilmente molto più appassionato – spiega il segretario – alle vicende delle primarie per il candidato sindaco, ha forse sottovalutato la problematica e non aderito come si deve  alla campagna di tesseramento fissata per  i giorni 24 e 25 febbraio presso il banchetto di Guidonia”. Un appuntamento per il quale Lomuscio ha rilasciato “dichiarazioni alla stampa, contatti personali e messaggi telefonici: ho inoltrato circa 400 mail, dando dunque ampia visibilità all’appuntamento”. Una adesione scarsa alla prima tornata “presagio, questo sì, guai futuri costruiti ad hoc e manipolazioni”, che ha portato a un nuovo appuntamento, “considerata oltretutto la mancanza di un sede cittadina, mettendomi  a disposizione personalmente e sacrificando tempo e spazio alla professione”. Il dato per Lomuscio resta quello delle 266 tessere, un numero “certamente insoddisfacente per la realtà di Guidonia ma purtroppo in linea con quello del 2015 e relativo per la stragrande maggioranza a rinnovi di sostenitori già iscritti”. Un tesseramento che ha visto la chiusura alla data del 28 febbraio 2017, prevedendo la  possibilità di iscrizioni on line. “Forse i dirigenti di lungo corso, come De Vincenzi, non hanno ancora colto  fino in fondo i segnali di cambiamento della nostra città e della partecipazione alla vita delle istituzioni. Ripeto, il dato è perfettamente in linea con quello nazionale e con i dati relativi al tesseramento dell’anno scorso”. Questo il preambolo prima della stoccata. “Faccio veramente fatica a capire a cosa si riferiscono ma nonostante ciò sono pronto insieme a loro ad approfondire la questione, sempre se questo sia l’obiettivo e non quello di fare la guerra al vicino per avere il controllo di una società democratica, pluralista e progressista quale è il Partito Democratico”. Lomuscio definisce “incomprensibile, continuare a  vedere i nemici dentro il nostro partito. Non mi appartiene questo modo di fare e questa artefatta visione della politica e nessuno mi potrà convincere del contrario.Sono per un PD inclusivo nelle differenze e non per un PD figlio di tattiche e lotte fratricide messe su ad arte per dividere e non per unire e crescere nel governo del paese e della città di Guidonia Montecelio. Guidoniameritadipiu anche da parte del  Partito Democratico che di certo con questi episodi non offre una idea di solidità,  affidabilità e tenuta necessaria per governare la città”.

La bufera. Un botta e risposta ad alta tensione. In mezzo alle primarie, a un fine settimana dal termine delle iscrizioni all’albo degli elettori. Niente male, per un partito che nel 2014 è uscito sconfitto al ballottaggio e che tra qualche mese vivrà la decisiva prova delle amministrative a Guidonia. Una corsa che inizia con guerre interne. Non proprio un buon auspicio.

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