Quattro roulotte e nove tra macchine e furgoni in sosta sulla pubblica via. Qui dimorano ben sei nuclei familiari, “che vivono in una situazione di degrado, con presenza nell’area di rifiuti urbani e speciali (come paraurti di autovetture), spargimento sulla sede stradale di acqua saponata, accensioni di fuochi funzionali al riscaldamento di cibi, presenza di deiezioni canine”. Questo hanno attestato gli agenti della Polizia Municipale con il rapporto del 2 febbraio, dopo i sopralluoghi fatti ad Albuccione, in via Palmiro Togliatti, nel tratto di strada nei pressi di via Colaianni. Arriva l’ordinanza di sgombero a firma del commissario straordinario Alessandra Nigro per uno degli insediamenti abusivi di nomadi che da tempo “assedia” il centro di Albuccione. Queste le motivazioni: l’area in questione non è attrezzata per ospitare persone in forma stabile con mezzi, in quanto sprovvista dei necessari servizi, e ancora lo scarico e accumulo di rifiuti costituisce evidentemente pericolo per la salute pubblica, per chiudere con l’accensione di fuochi all’interno di carriole o fusti preposti, con combustibile di natura lignea ma sulla pubblica via. Lo specifica chiaramente l’articolo 62, comma 1, del regolamento di Polizia Urbana: “In tutto il territorio comunale, compresa la sede stradale, le piazze, i parcheggi ed altre aree ad uso pubblico, è vietata l’effettuazione di qualsiasi specie di campeggio e/o attendamento, fuori dalle aree appositamente attrezzate, eventualmente predisposte nel territorio comunale”. Situazione, quella del quartiere, da tempo sotto controllo delle istituzioni grazie alla grande attenzione sollevata dai cittadini, in particolare dal comitato spontaneo Orgoglio Albuccionese. L’ordinanza arriva dalle “risultanze degli interventi e controlli, anche congiunti, effettuati dalle Forze di Polizia e dalla Polizia Municipale, riferiti pure nel corso di apposite riunioni – si legge nel provvedimento – convocate presso la Sede comunale ed in esito alle quali si è condivisa la necessità di procedere allo sgombero dell’area in questione, per eliminare i pericoli connessi allo stato di fatto esistente, dagli esposti e segnalazioni degli abitanti delle zone limitrofe, che hanno prevalentemente lamentato che la situazione venutasi a creare costituisce per la collettività un forte disagio, se non pericolo per la sicurezza pubblica e per l’ordine pubblico”, e dalla precarietà del contesto ambientale generato dagli insediamenti, pericoloso oltre che per la sicurezza degli occupanti per quella degli abitanti delle zone limitrofe. Degrado che ha portato all’esasperazione dei cittadini, “al punto da non potersi escludere azioni eclatanti”. Sgombero ritenuto indispensabile e improrogabile, visto che ad oggi sono risultate vane le informali richieste di allontanamento spontaneo fatte dalle istituzioni locali: “il protrarsi dell’occupazione di spazi in forma abusiva sfugge al controllo dell’Autorità comunale in veste di autorità locale di pubblica sicurezza e sanitaria, essendo impossibilitata ad avere garanzie dagli interessati sul rispetto delle norme igieniche e di sicurezza”. Lo sgombero è ordinato entro 48 ore dalla notifica dell’ordinanza, destinata a un totale di 6 persone, tutte italiane, in qualità di proprietari dei mezzi nonché capifamiglia: nel caso di mancata ottemperanza della presente ordinanza, si procederà alla rimozione coatta dei veicoli presenti nell’area. Sarà il Comando della Polizia Municipale a dare esecuzione all’ordinanza, mentre il ripristino dello stato dei luoghi sarà a cura dei settori comunali del Demanio e Patrimonio, dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente.
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