Fonte Nuova / TMB, la rabbia delle associazioni: annunciata assemblea pubblica

In Ambiente & Territorio, Primo Piano da Redazione Commenti

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Un tavolo tutto composto dalle associazioni del territorio. Erano presenti Pro Santa Lucia, Sagra delle Rose, Ascaf e il Cra, oltre a tante altre. Il tema era quello ambientale, relativamente ai problemi e al degrado che affliggono la zona di Fonte Nuova. Assenza di fognature, inquinamento del sottosuolo ma soprattutto la grande paura tornata a sorgere in queste settimane, la possibile apertura del grande impianto TMB di Manlio Cerroni. Quello per il quale il governo ha detto sì, quello che sorge in una zona sotto vincolo paesaggistico, quello sotto sequestro.

Dal tavolo – avvenuto il 15 gennaio a Fonte Nuova – è arrivata la forte presa di posizione delle associazioni, che hanno stigmatizzato “il comportamento, giudicato illegittimo anche da un’Ordinanza della Cassazione nel marzo 2015, dei funzionari regionali che hanno avviato una procedura autorizzativa per l’attività del TMB all’Inviolata di Guidonia, vicinissimo all’abitato di Santa Lucia, che non ha alcun precedente amministrativo. Un nuovo atto, approvato dalla Regione Lazio nel luglio 2015 nonostante fosse in contrasto con il parere dei funzionari del Ministero dei Beni Culturali, è stato avallato, con un colpo di coda, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 22 dicembre prima dello scioglimento delle Camere”, queste le parole delle associazioni in una nota.

Dalle parole è arrivato però il momento di passare ai fatti. Per questo le associazioni hanno annunciato una assemblea pubblica in Piazza delle Rose a Santa Lucia, organizzata per sabato 3 febbraio alle 16 e 30. “La possibilità, concreta, di mettere in funzione il TMB, nonostante la grave situazione di illegittimità che circonda tutta l’area della vecchia discarica per rifiuti urbani ed ora l’impianto TMB, ha fatto scattare la rabbia dei cittadini del territorio”. Una azione che continua a muoversi anche per le vie legali: le associazioni locali hanno deciso di promuovere una raccolta fondi a sostegno del ricorso al Consiglio di Stato, presentato da alcuni comitati territoriali, per annullare l’autorizzazione con la quale è stato realizzato il TMB.

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