Albuccione. Insediamenti abusivi e sicurezza, una nuova lettera dei cittadini alle istituzioni: “Chiediamo risposte”

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi

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Una nuova lettera. Inviata alle istituzioni e già sui tavoli di chi ha il compito – e il dovere – di intervenire. Non si ferma l’azione dei cittadini di Albuccione, in particolare di quel comitato nato spontaneamente dopo la manifestazione dello scorso settembre. È di nuovo tempo di segnalazioni dunque, questa volta al subcommissario Alessandra Nigro, al dirigente del Commissariato di Polizia di Tivoli Orlando Parrella, alla Asl Roma 5 e al Prefetto di Roma. Al centro resta la questione della forte presenza dei nomadi nel quartiere, e la parola più ricorrente è esasperazione: la lettera racconta di fuochi giornalieri che salgono dagli insediamenti abusivi di sera e che portano puzza di plastica bruciata e rifiuti, di furti in strada e di altri eventi criminosi avvenuti in zona in questi mesi. “La gente è esasperata. L’emergenza è giornaliera, non se ne può più”. Le continue telefonate alle Forze dell’Ordine da parte dei cittadini, e i successivi interventi, non sembrano mettere freno alla presenza dei nomadi nella zona. Gli insediamenti di fatto “assediano” piazza Aldo Moro. “Chi sorveglia? Chi controlla che nuove famiglie non si stabilizzino in questi terreni dell’ex Santo Spirito? Perché la Asl, attuale proprietaria di quei terreni, non interviene, stando a quanto appare agli abitanti di Albuccione?”. Gli accampamenti sono praticamente confinanti con il parco e con la scuola del quartiere. “È possibile che a nessuno interessi la salute dei bambini? Nessuno può dire che non sapeva, non era al corrente, non aveva capito. Nessuno”. I cittadini chiedono semplicemente di capire e di sentirsi “protetti”. “Perché non pensare a un cordone di vigilanza costante attorno a questi campi nomadi, per monitorare ciò che fanno, i movimenti da e per le loro baracche abusive, per verificare se i loro figli vanno a scuola tutti i giorni invece di stare in giro per le strade e nel parco sotto gli occhi di tutti? Perché non si verifica di cosa vivono queste persone, chi lavora regolarmente per mantenere le proprie famiglie e chi invece vive di espedienti delittuosi?”. La lettera è di fatto una nuova e dettagliata richiesta di aiuto, resa ancora più forte dai dettagli forniti circa gli ultimi avvenimenti avvenuti in zona. Sono le risposte quelle che vengono richieste e che vengono ancora attese. Risposte capaci di dare agli abitanti di Albuccione la possibilità di vivere un’esistenza normale in un quartiere per troppi anni dimenticato.

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